Non è solo l’Alto Adige a far registrare arretramenti record dei ghiacciai: la situazione non è affatto rosea nemmeno sulle restanti zone dell’Arco Alpino, con il processo di fusione, pure a quote abbondantemente superiori ai 3.000 metri, che ha raggiunto livelli eccezionali, fortunatamente attenuatisi nell’ultimo periodo con la recente ondata di freddo. La fotografia impietosa della situazione così allarmante dei ghiacciai è stata documentata dal professor Claudio Smiraglia, glaciologo del Dipartimento di Scienze della Terra dell’università di Milano, che ha effettuato un recente sopralluogo sui grandi bacini idrici esistenti in provincia di Sondrio.
A 2.800 metri, sul ghiacciaio dei Forni (la cui superficie è di circa 12 km quadrati), nel territorio di Santa Caterina Valfurva nella prima metà di agosto lo spessore del ghiacciaio si è abbassato di un metro, rispetto al rilevamento del 2011. Lo stesso discorso vale anche per il più piccolo ghiacciaio dello Sforsellina, sopra il passo Gavia, esteso mezzo chilometro quadrato. Una stazione meteorologica ha rilevato un massimo di 16 gradi ai Forni e, durante la notte, sempre nelle prime due settimane di agosto, la temperatura non è mai scesa sotto i più 2 gradi. La massa ghiacciata, pertanto, ha proseguito l’opera di erosione pure durante le ore notturne.