Aria fresca ha attivato una certa instabilità nella giornata del 2 aprile, sono state colpite alcune zone adiacenti il Delta del Po e parte della pianura orientale. Le precipitazioni comunque non sono state cospicue e non sono andate oltre i 10 mm, il fronte temporalesco non era molto organizzato e le località colpite sono state pochissime.
Passata questa prima fase temporalesca i cieli si sono rasserenati e le temperature notturne e del primo mattino sono calate molto. In pianura si è registrata una sola gelata, a Roverchiara con temperatura -0.1°; Galzignano ha mancato di un soffio il colpaccio registrando un pur importante +0.1°, Agna e Merlara si sono fermate a +0.8°. In queste zone ha fatto comparsa la brina.
Nel corso della giornata del 3 aprile nuova aria fredda in quota ha innescato della nuova instabilità a carattere temporalesco. Alcune zone del basso Veneto sono state colpite da nuclei apparentemente violenti ma che in realtà non hanno prodotto delle precipitazioni cospicue. Raggiunti i 5.2 mm di accumulo a Montagnana, dai 2 ai 4 mm di accumulo nelle altre località colpite.
L’immagine del radar Arpav delle 13:10 evidenzia dei nuclei rossi, simbolo comunque di una certa forza in gioco. In effetti nel momento di maggiore intensità dell’evento in alcune zone si sono avuti brevissimi rovesci di graupel.
La temperatura in queste zone è calata fino a toccare 7/8° in poco tempo, dopo che a mezzogiorno superava senza problemi i 16°.
In presenza di precipitazioni o meno, ieri a farla da padrone in gran parte della regione, è stato il vento che ha soffiato forte per tutto il pomeriggio, le zone costiere sempre in prima linea con questo parametro. Toccati i 64,4 km/h a Chioggia, “solo” 64,1 km/h a Rosolina, si sono registrate raffiche massime superiori a 50 km/h pure nella parte più continentale della pianura.