La controffensiva dell’anticiclone è già all’opera: quest’ipotesi è facilmente avvalorata dalla velocità con cui una linea d’instabilità, dopo aver valicato le Alpi Orientali nella serata di lunedì, ha percorso di gran carriera l’Adriatico, per arrivare attualmente ad interessare le regioni meridionali. Il sistema nuvoloso, più attivo sul Triveneto, si è indebolito nello spostamento lungo le regioni adriatiche, ma ha avuto in qualche modo di recuperare un po’ di energia nelle ultime ore. In che modo? Naturalmente col contributo del riscaldamento diurno.
Piogge e rovesci sparsi si sono propagati dalle Marche verso il Molise, ma nelle primissime ore pomeridiane i moti ascensionali si sono esaltati sull’entroterra appenninico, con formazioni temporalesche che si sono rapidamente estesi verso i settori tirrenici, sulla spinta delle vivaci correnti settentrionali in quota. Quali le aree interessate? Il Basso Lazio e soprattutto la Campania, dove lo sfondamento temporalesco si è propagato rapidamente verso la fascia costiera coinvolgendo anche Napoli.