L’inverno 2008-2009 non demorde: dopo l’inizio scoppiettante di Dicembre, ci apprestiamo a vivere anche un inizio di anno dal sapore antico e, dai modelli matematici non se ne vede una via di uscita.
L’avvio del nuovo anno, sulla falsariga del Natale, ci ha portato nuove nevicate anche al piano. Già nel pomeriggio del 31/12 la neve è iniziata a cadere soffice e farinosa sulla Pedemontana, poi anche sulle pianure di tutta la regione.
Cogliendo in fallo i modelli matematici che prevedevano il solo transito di poca nuvolosità con solo locali accumuli, la “goccia fredda” isolatasi tra la regione Parigina e l’Alsazia, ha fatto da motore al peggioramento che, nonostante le temperature al piano fossero ovunque ben positive, è stata in grado di riversare nei bassi strati aria fredda, schiacciata nei bassi strati dall’Alta pressione continentale al suolo.
Come detto la neve è caduta ovunque, non solo in quota ma anche al piano, con accumuli variabili tra i pochi centimetri coreografici del Nord della regione ai 10-15 cm del basso Piemonte. Le nevicate sono state prolungate e con grossi fiocchi sull’asse Cuneo-Asti, interessando in special modo la vicina Valle d’Aosta dove, localmente gli accumuli hanno superato i 40 cm nella zona del Gran San Bernardo.
L’inizio dell’anno nuovo ha portato ampi rasserenamenti in quota con un repentino rialzo termico, mentre al piano si sono formate fittissime nebbie che hanno mantenuto basse le temperature e regalando alle località padane la prima giornata di ghiaccio del 2009.
Anche la giornata del 2 Gennaio ha avuto lo stesso copione con una diffusissima giornata di ghiaccio in pianura, nebbia fitta con galaverna fino alla prima collina e temperature molto alte sui monti esposti al sole ed alla temporanea mite corrente Nordoccidentale in quota, con locali deboli effetti favonici.
Mentre in montagna il rialzo termico si è fatto sentire, sul Monte Rosa che, alla Capanna Margherita ha raggiunto i -14,4°C di t. massima, nel resto delle Alpi Pennine con +3,4°C di massima ai 1600 mt dell’Alpe Devero (Vb) o con i +7°C di Ameno sul Lago d’Orta o ancora con i +2,2°C a sera inoltrata di Bielmonte (Bi) o con i +9°C di massima di Cuneo, di contro il piano faceva i conti con una rigidissima giornata di ghiaccio.
Temperature dunque sottozero, anche di giorno in moltissime località del piano, soprattutto tra Torino-Asti-Alessandria.
Il record del freddo diurno spetta al Sud della regione: -3,4°C di massima a Marene (Cn) -3°C ad Arquata Scrivia, -2,6°C a Castagnole delle Lanze (AT), -2,5°C a Casaleggio Boiro (Al) e Villanova Solaro (Cn) -1,8°C a Mombaldone (At) -1,7°C a Carmagnola (To). Freddo anche nel Torinese: -2,7°C a Pralormo, -2,4°C a Pinerolo, -2°C a Santena, -1,6°C a Candia Canavese, -1,3°C a Venaria alle porte di Torino e temperatura sottozero anche in molti quartieri della stessa Torino.
Giornata di ghiaccio persino ad Asti, Alessandria, Novara (periferia), Vercelli con escursione termica assente: -0,2°C di minima e massima, e nella mite Isola S. Antonio sul fiume Po.
Dal tardo pomeriggio l’ingresso di una debole corrente Orientale ha causato il sollevamento dei fitti strati nebbiosi verso la Pedemontana. Repentino calo termico a tutte le quote con temperature in picchiata in tutta la regione e prime deboli nevicate da “stau” su Cuneese.
Risveglio gelido e bianco il 3/1 su Pedemontana e zone limitrofe. Cuneo ha toccato i -10,9°C di minima e si appresta a vivere una fredda giornata di ghiaccio e neve, freddo intenso anche nel resto della regione, spiccano i -12,2°C di Boves (Cn), -11,3°C di Mondovì e, al piano i -4,8°C della mite Biella imbiancata da un velo di neve o i -4,5°C di Venaria Reale.
Per quanto riguarda i prossimi giorni, consiglio i nostri lettori di monitorare attentamente il nostro sito nella sezione: https://www.tempoitalia.it/previsioni/meteo/piemonte.html per le previsioni meteo aggiornate, poiché, oltre all’irruzione fredda dell’Epifania che, potrebbe portare accumuli nevosi consistenti, vi è una discreta possibilità che condizioni di maltempo a carattere freddo e nevoso permangano anche nei giorni a seguire. Differenze sostanziali tra i modelli di previsione inducono alla prudenza, tuttavia va detto che alcuni modelli vedono la concreta possibilità di importanti episodi nevosi, ovviamente da confermare.