Una vasta circolazione depressionaria centrata sul Golfo Ligure sta interessando il nostro Paese.
Le isoterme a 500 hPa raggiungono i -28°C sulla Francia meridionale, e tale aria fredda in quota alimenta continuamente la depressione mediterranea.
Ma il freddo in quota, oltre a provocare temporali a contatto con il nostro suolo ancora relativamente caldo, determina anche nevicate a quote insolite per la stagione, non solamente sull’Arco Alpino, ma anche sull’Appennino Settentrionale.
Sul Monte Cimone, a 2165 metri di quota, in Emilia, la temperatura delle ore 14 è stata di 0,0°C, con una minima notturna di -0,6°C, temperature che non sono tipiche di questo mese di Settembre, nel quale dovrebbero aggirarsi attorno ai +5°C per quanto riguarda le minime, ed i +10°C per le temperature in pieno giorno.
Del resto i radiosondaggi di questa notte indicavano temperature di 3-4°C sopra lo zero, sul Nord Italia, a circa 1350 metri di altezza, con zero termico attorno ai 2200 metri, ma si sa che i fenomeni temporaleschi causano un abbassamento della quota della neve che può arrivare perfino a 1000 metri in meno di tale livello.
Spruzzate di neve legate a tali fenomeni temporaleschi si sono quindi verificate questa mattina sull’Appennino Settentrionale anche a quote relativamente basse, oltre i 1500 metri di quota, dove il fenomeno ha attecchito.
Si tratta di quote piuttosto insolite, per l’Appennino, essendo ancora nel mese di Settembre.
Le prime nevicate si verificano, solitamente, tra Ottobre e Novembre, anche se negli ultimi decenni la prima neve cade sempre più tardi, spesso nella seconda metà di novembre.
Si tratta di un fenomeno quindi in notevole anticipo sul normale, considerato anche che già vi è stata una breve nevicata appenninica nella prima decade del mese.
Sulle Alpi, nel frattempo, continua a nevicare, su località come Livigno, ad esempio, sul Passo dello Stelvio, ed in altre località situate a quote di almeno 1700-1800 metri di altezza.