Nella giornata di ieri, 23 Gennaio 2005, i principali servizi meteorologici italiani avevano previsto precipitazioni nevose che in serata avrebbero interessato le zone collinare umbre al di sopra dei 700-800 metri s.l.m.. In realtà, al contrario di quello che spesso succede, la quota neve è risultata ben più bassa delle previsioni attestandosi intorno ai 200 metri di quota nel Perugino, con livelli ancora inferiori nell’Alta valle del Tevere. Nelle zone più ovest del capoluogo perugino, la quota neve è risultata progressivamente più alta restando fedele a quelle che erano le previsioni.
Ad ogni modo la notevole quantità di pioggia, caduta nelle prime ore pomeridiane, ha reso difficile la presenza al suolo della coltre nevosa che in mattinata risultava presente al suolo sopra i 350 metri di quota, con accumuli che andavano da pochi cm fino a consistenze più significative a quote decisamente più alte.
In effetti, il sistema frontale che ha interessato la regione ha iniziato a produrre i suoi effetti sin dalle prime ore pomeridiane con fenomeni nevosi intorno ai 900 metri, dapprima deboli ma in rapido aumento.
Ulteriore testimonianza del repentino cambiamento, sia nell’intensità del fenomeno quanto nella sua localizzazione altimetrica, è stata la richiesta di soccorso di due escursionisti smarriti in una bufera di neve nel Parco di Monte Tezio, che non supera i 950 metri di altitudine. A tali quote gli accumuli hanno superato i 20 cm, con valori più significativi avvicinandosi progressivamente alla dorsale appenninica, dove i fenomeni nevosi sono risultati intensi sin da subito, arrecando alcuni fastidi agli sciatori che affollavano le piste delle località dei Monti Sibillini.
Spostandosi verso Sud, la neve è caduta a quote mediamente superiori fatta eccezione per l’area del Monte Peglia e dei Martani. Infatti questa mattina risultavano coperte dalla neve solo le sommità dei monti che si affacciano nella conca ternana, fatta esclusione per le pendici del monte Terminillo.
L’innalzamento di temperatura, seguito all’irraggiamento diurno, ha fatto sì che in serata la neve fosse presente al suolo solo a quote superiori a 600-700 metri s.l.m.. I fenomeni nevosi non tarderanno comunque a ripresentarsi poiché nella tarda serata di oggi, 24 Gennaio, è atteso sul centro-nord Italia un intenso ed esteso nucleo di aria fredda polare che giungerà rinvigorendo il minimo di bassa pressione transitato ieri; quest’ultimo, con moto retrogrado, si riporterà sulle regioni tirreniche, garantendo ancora afflussi di aria fredda e nevicate a basse quote che interesseranno un po’ tutta la regione.