BOCCATA D’OSSIGENO Era nelle attese e la neve è tornata a cadere, su buona parte dei nostri versanti alpini e prealpini: finalmente le maggiori località turistiche di media-alta montagna hanno ripreso una veste apparentemente invernale, ma in realtà perfettamente consona per questo periodo marzolino. La grande anomalia è semmai legata alla penuria di precipitazioni nevose (e non solo) degli ultimi mesi e gli episodi precipitativi odierni poco possono riuscire ad incidere sull’andamento generale, considerando anche che l’attuale vivace instabilità rappresenterà un fatto isolato con un miglioramento già in procinto di giungere.
NEVE DAI TEMPORALI Le precipitazioni sono risultate in taluni casi abbondanti, ma certe zone sono invece rimaste a bocca asciutta. Tutto ciò deriva dal fatto che si tratta di episodi nevosi primaverili, ossia innescati da robusti rovesci accompagnati da attività elettrica. Il riscaldamento solare, nelle ore centrali del giorno, ha esaltato queste precipitazioni che si sono estese anche verso i settori montuosi del Triveneto, pur a macchia di leopardo. Nei rovesci più intensi il limite delle nevicate si è spinto anche attorno ai 1000 metri d’altezza tra Alto Piemonte ed Alta Lombardia.