Sta arrivando in fretta e furia il bolide gelido che scende dall’Europa Orientale: l’aria molto fredda ad esso associata, per mezzo di forti venti, penetrerà in grande stile nelle ore serali in Pianura Padana, creando le condizioni per un temporaneo peggioramento in rapida propagazione da est verso ovest. Le bufere di neve saranno di breve durata e scarsa consistenza, estendendosi in una manciata di ore dal Triveneto verso Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna (per quest’ultima sarà solo l’inizio di una lunga fase perturbata nevosa). Il fatto più caratteristico sarà legato alle forti raffiche di vento di Bora che irromperanno sull’Alto Adriatico (a Trieste si toccheranno probabilmente punte di oltre 120-130 km/h, con la circolazione orientale che accompagnerà i fenomeni penetrando su buona parte della Val Padana.
Non è quindi improprio parlare di blizzard, visto che con questo termine si definiscono le tempeste di neve che avvengono nelle pianure con ventilazione sostenuta. Si avrà quindi di neve orizzontale con temperature in rapida discesa su valori ovunque sottozero: si tratterà di semplici spolverate, con accumuli lievi, ma si tratterà di neve polverosa che attaccherà ovunque e tenderà rapidamente a congelare. L’orografia alpina modellerà la fenomenologia, che risulterà un po’ più esaltata sulle zone soggette a sbarramento. In generale l’irruente ingresso freddo andrà a scalzare l’aria relativamente più mite, accentuando così i contrasti.
Eventi di questo genere sono tutt’altro che frequenti per il Nord Italia e l’ultimo blizzard passato in qualche modo alla storia si è verificato il 13 dicembre 2001: in quell’evento di oltre 10 anni fa il rumore del vento ululava, la neve si poggiava nelle palpebre. Pareva di essere piombati in ben altri luoghi e non in Val Padana, dove si è ben più avvezzi alle tipiche “nevicate da addolcimento”, ovvero a precipitazioni nevose consentite dal cuscinetto freddo e dal sovrascorrimento d’aria mite, piuttosto che dal brusco ingresso di un nucleo gelido così possente. Stavolta si potrà avere una copia probabilmente più sbiadita rispetto al 2001.
Perché il blizzard è annunciato meno intenso di quello del 13 dicembre 2001? Il motivo principale è legato alla depressione al suolo che si scaverà sottovento alle Alpi, che rimarrà per un tempo molto limitato in posizione relativamente favorevole (Corsica) per poi rapidamente scivolare tra Sardegna e Tirreno. Le bufere di neve in pianura a nord del Po saranno quindi assai fulminee, ma non per questo meno spettacolare. Va inoltre sottolineato come il nocciolo freddissimo (-42°C a circa 5100 metri d’altezza) transiterà con rotta più bassa, mentre nel 2001 era transitato appena a nord delle Alpi, con l’ingresso ben più irruente del fronte gelido di correnti orientali al suolo.
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