Fredda e piovosa, è così che è stata percepita dalla gran parte della popolazione milanese, questa bizzarra primavera. Bizzarra sì, ma solo per i canoni climatici degli ultimi 20 anni, almeno considerando le temperature. Bizzarra, anche, per la scarsità di giornate soleggiate e la pioggia ben oltre le medie climatologiche.
Ma sarà proprio vero? Perché se dal lato pluviometrico non sussistono dubbi che sia stata una primavera “esagerata” – i 421 mm caduti alla stazione di Linate nel trimestre marzo-maggio rappresentano l’80% in più della media climatica del periodo 1971/00 e il 240% in più della media dell’ultimo ventennio – dal lato termico va fatto un distinguo.
Milano negli ultimi 25 anni ha vissuto un autentico sconquasso climatico. A partire dal 1988, e poi con un ulteriore step nel 1997, il clima di Milano si è scaldato in maniera molto rilevante, un po’ in tutte le stagioni, più che nel resto d’Italia. Ne consegue che tale cambiamento ha probabilmente cause afferenti ai cambiamenti climatici che hanno colpito un po’ tutto il mondo ed in maniera particolare l’Europa – il cosiddetto Global Warming – ma anche a motivi endogeni alla città stessa, ed anche, almeno per un paio d’anni all’inizio del nuovo millennio, ad un poco corretto posizionamento della stazione meteo.
Questa premessa serve a determinare l’effettiva anomalia di questa stagione. La temperatura media registrata tra marzo e maggio, di +12.4°C, è perfettamente in linea con la media climatologica del periodo 1961/90 ed appena 0.3°C al di sotto della media 1971/00. La situazione muta rispetto al trentennio più recente 1981/10, al cui confronto questa primavera risulta già 1.1°C più fredda, e ancor più al ventennio 1991/10, rispetto a cui risulta più fredda di ben 1.7°C, ed addirittura di 2°C rispetto al primo decennio del nuovo millennio.
Cosa ci dicono questi dati? Che la primavera è stata molto fredda rispetto ai canoni degli ultimi vent’anni, fredda anche rispetto all’ultimo trentennio, ma nella media rispetto ai decenni compresi tra il 1950 e il 1990. Prima del 1950, almeno per un ventennio, le primavere a Milano erano invece state piuttosto calde, con una media per il trentennio 1931/60 di +13.2°C, 0.8°C in più della primavera di quest’anno.
Ma da quanti anni non faceva così freddo? Per trovare una primavera più fredda a Milano bisogna tornare al 1991 quando la media fu di +11.1°C, mentre negli ultimi 30 anni il record di freddo appartiene al 1984 con una media di +10.7°C, addirittura 1.7°C in meno rispetto a quest’anno. Perché allora quest’anno è apparsa così fredda? Perché a partire dal 1991 la primavera più fredda è stata quella del 1993 con una media di +13.1°C, 0.7°C in più di quest’anno, e a partire dal 1997 solo in due occasioni, nel 2004 e nel 2010, la media è stata inferiore ai +14°C ed almeno 1°C superiore a quest’anno. Sempre a partire dal 1997 per ben quattro volte, nel 1997, 2000, 2007 e 2001, la primavera ha avuto medie superiori ai 15 gradi, con record nel 2007 con +15.8°C, vale a dire quasi 3 gradi e mezzo in più di quest’anno, un’enormità.
Per fornire un parametro ben comprensibile del freddo percepito quest’anno, si può pensare alle persone di età fino a 30 anni, che mai nella loro vita hanno vissuto, o hanno la possibilità di ricordare, primavere più fredde. Per loro si è trattata davvero di una primavera quasi inconcepibile.
Ma sappiamo anche quanto il giudizio soggettivo su un evento sia molto condizionato dalla sua conclusione e in questo senso questa primavera si è conclusa davvero col botto. L’ultima decade di maggio è stata infatti la più fredda dal 1980 e la seconda più fredda almeno dagli anni ’30.