Sembrano distanti ormai anni luce i tempi nei quali l’Estate capricciosa esponeva l’Italia ai passaggi perturbati ed alle piogge addirittura nel cuore di luglio. Quella situazione certamente anomala è stata poi pagata con gli interessi, se pensiamo a quel che è seguito con un agosto dominato dall’anticiclone ed una stagione estiva che ancora adesso, nel pieno di settembre, stenta a mollare la presa. Il perdurare del regime anticiclonico sul Mediterraneo tiene invece per il momento a debita distanza l’autunno, facendo così mancare le piogge che dovrebbero essere ormai una caratteristica saliente di questo periodo, perlomeno sul Nord Italia. La parentesi perturbata del 4 settembre è stata limitata e per il momento poco in grado di riportare lo scenario alla normalità.
Il deficit pluviometrico comincia quindi a farsi sentire in modo palese, esaltato dal fatto che agosto, a seguito dell’oppressione continua dell’anticiclone, non ha riservato quasi ovunque praticamente nessuna goccia d’acqua in un contesto caratterizzato da fortissima arsura anche su quelle aree, soprattutto di montagna, che abitualmente beneficiano di almeno qualche precipitazione. Il bilancio stilato dal CNR conferma questa veduta di un ultimo mese d’estate straordinariamente secco: addirittura si è trattato, a livello nazionale, dell’ottavo mese d’agosto più secco che si sia mai avuto dal 1800, in considerazione del fatto che le precipitazioni sono risultate nel loro insieme di ben il 73% inferiori alle medie calcolate sul periodo compreso fra il 1971 ed il 2000.
Le uniche zone ristrette del Belpaese, che ad agosto hanno beneficiato di piogge significative, sono state quelle comprese fra il Molise e la Puglia Settentrionale, soggette ad alcune situazioni temporalesche pomeridiane che ad esempio sono state in grado di portare quasi 100 millimetri a Campobasso. Fra le aree maggiormente penalizzate non vi sono stati i settori alpini, a tratti sfiorati da qualche infiltrazione instabile atlantica, anche se i temporali avuti hanno comunque portato precipitazioni pur sempre sotto i livelli normali.