La feroce ondata di maltempo si è accanita con forza nel Ponte d’Ognissanti soprattutto sulle regioni settentrionali e sulla Toscana. Le precipitazioni maggiori hanno colpito il Triveneto, ma vediamo un riepilogo di quanto è successo in diverse regioni dell’Italia
TOSCANA Il maltempo che si è abbattuto sulla regione ha provocato quella che è stata la più grave tragedia, relativa ai devastanti movimenti franosi dalle colline che si sono abbattuti a Lavecchio e Mirteto, frazioni di Massa, senza purtroppo lasciar scampo a tre persone, mentre altri occupanti di quelle abitazioni sono stati più fortunati. Nell’arco di circa 48 ore le piogge cadute in alcune zone della Toscana, come possiamo apprezzare dai dati dell’Autorità Bacino del Serchio, sono state pesantissime, spesso concentrate in lassi di tempo molto ridotti: sulla Garfagnana e media valle del Versante Apuano si sono misurati ben 324,4 mm ad Orto di Donna e 255 millimetri a Vagli di Sotto. Per la Val di Lima spiccano i dati d’accumulo di Boscolungo (352,8 mm), Pian di Novello (302,6 mm) e Monte Oppio (278 mm). Precipitazioni notevoli anche in alcune zone dell’Alto e Medio Serchio (punte fino a 250 millimetri), mentre sulla zona del Lago di Massaciuccoli le piogge non hanno superato i 150 millimetri, facendo tornare tuttavia lo stato di allerta per il livello dell’acqua.
VENETO La situazione nel complesso più grave, che ha reso necessario il sopralluogo urgente dei vertici della Protezione Civile, sta interessando in queste ore il Veneto. Notevole alluvione nel vicentino (compresa la città) e nel padovano a causa dell’esondazione del fiume Bacchiglione. Questo stesso fiume ha creato i maggiori problemi nell’abitato di Caldogno e nella sua frazione di Cresole, che sono state immerse persino in un metro e mezzo d’acqua, tanto da determinare l’evacuazione di migliaia di persone, anche se alcune zone restano ancora isolate ed irraggiungibili dai soccorsi. Nell’arco di 48 ore diverse località della rete Arpav hanno superato i 400 mm di accumulo: fra queste citiamo Castana (Arsiero) 451 mm, Turcati Recoaro e Cansiglio Loc. Travedere circa 415 mm, Passo Xomo Posina 408,8 mm e Rifugio la Guardia (Recoaro) 403,6 mm.
FRIULI VENEZIA GIULIA La Regione ha dichiarato fin da ieri lo stato di emergenza a causa delle forti piogge che si sono abbattute con forza soprattutto sulla provincia di Pordenone (quasi 200 mm di pioggia solo sul capoluogo), con diffuse inondazioni di fiumi e torrenti. Davvero impressionanti gli accumuli precipitativi registrati sulla fascia prealpina e sulla Carnia nelle ultime 48 ore (misurati fino alla mezzanotte di ieri): sulla zona di Piancavallo sono caduti la bellezza di 706,2 mm, seguiti dai 486,2 mm di Barcis, dai 449,8 mm di Chievolis e quasi 360 mm a Tolmezzo. A questi dati (fonte rete Osmer) vanno sommate le precipitazioni odierne (in vetta ancora Piancavallo con 93,8 mm, poi Barcis con 85,8 mm). Il totale di piogge su Piancavallo, in poco più di 48 ore, ha così raggiunto gli 800 millimetri.
LIGURIA L’area fra Genova e Savona non è stata in quest’occasione investita dalle maggiori precipitazioni come invece era capitato nella precedente forte ondata di maltempo di quasi un mese fa. Sulla base della rete di rilevazione Arpal, le maggiori precipitazioni si sono avute tra l’Appennino Spezzino e la Val di Vara (Calice al Cornoviglio 304.4 mm, Cuccarello 274 mm), ma anche sulla Val di Magra (Fosdinovo 279.2 mm, località al confine già in provincia di Massa). Altri dati di piogge notevoli riguardano il settore alpino tra Savona ed Imperia (Colle del Melogno 286 mm) e l’Appennino Genovese di Levante (Borzone 269.6 mm).
LOMBARDIA Gli straripamenti del Seveso e del Lambro hanno fatto maggiore notizia e creato maggiori disagi con forti allagamenti alla periferia di Milano. Le piogge avute nelle ultime 24 ore sono state davvero fuori dal comune, con accumuli diffusamente compresi fra i 100 ed i 200 millimetri in svariate località della pianura. Fra le aree che hanno misurato le maggiori precipitazioni, vi sono alcune località del bresciano (quasi 250 millimetri a Montecampione, rete del Centrometeolombardo).