Ci eravamo abituati ad un clima prettamente estivo che nei primi giorni del mese ha regalato quello che agosto non aveva saputo darci: il bel tempo duraturo.
Da giovedì scorso vi è stato un cambio di configurazioni bariche cosicché il dominio azzorriano è stato spazzato via da una saccatura di origini nord atlantiche posizionata tra la Spagna e la Francia che ha richiamato nella nostra regione correnti sciroccali calde e cariche di umidità: il risultato è stato quello di precipitazioni sparse nella notte tra giovedì e venerdì in tutto il territorio ma che non sono state distribuite uniformemente.
Le correnti sciroccali hanno favorito in primo luogo la montagna veneta dove gli accumuli precipitativi hanno raggiunto il massimo nella stazione di Turcati Recoaro giunta a 186.2mm e l’alta pianura dove sono stati accumulati 143 mm a Oderzo, mentre il basso Veneto non ha avuto accumuli superiori a 50 mm.
Sabato 16 settembre è avvenuta l’occlusione del fronte sulle regioni nordorientali italiane ed il minimo barico, perno della roto-traslazione del sistema depressionario, si è posizionato sul Veneto meridionale originando la cosidetta “Polesine Low”: ovvero una bassa pressione al suolo ed in quota imperniata sul Polesine, responsabile del richiamo di correnti perturbate di scirocco rispetto al suo lato sudorientale dal mare Adriatico, le quali poi ritornano (coerentemente alla dinamica antioraria del centro di bassa pressione) nella costa veneziana, nel basso padovano e nel rodigino accompagnate questa volta da venti di bora scura (anch’essi richiamati dal minimo) con situazioni di repentini cali termici, di precipitazioni abbondanti nella zona e molto meno cospicue nell’alta pianura e nelle Dolomiti.
Per merito di questa configurazione barica la temperatura è calata anche di 7/8° nel giro di poche ore, i 24° diffusi del mezzogiorno sono scesi drasticamente a 17° alle ore 18.
La parte meridionale e quella orientale del Veneto hanno visto le maggiori precipitazioni sfiorando gli 80 mm a Porto Tolle sul Delta del Po mentre nel Basso trevigiano e nell’alta Veneziana sono stati accumulati fino a 70mm di pioggia.
Domenica 17 settembre il minimo di bassa pressione è rimasto nella posizione del giorno precedente traslando solo di qualche chilometro, per tutta la giornata nella parte meridionale della regione si sono avute precipitazioni anche a carattere intenso che hanno dipinto la zona di colori uggiosi tipici di una vera giornata autunnale, le temperature non sono riuscite a salire sopra i 18° in molte zone.
Le precipitazioni hanno raggiunto e superato i 100mm nella parte settentrionale della costa veneziana mentre in molte località del Veneto centro orientale hanno superato i 50mm
Ridotte invece le precipitazioni nel Polesine e nella bassa padovana che ieri mattina erano proprio nell’occhio del ciclone (Polesine Low) chiamato Nora.
In generale si può dire che gli accumuli totali di questa fase perturbata vanno dai 60mm del Veneto occidentale agli oltre 200mm delle Dolomiti Bellunesi e Prealpi Vicentine.
Questa fase di maltempo ha creato in alcune zone del Veneziano ingenti danni per colpa di fiumi che sono esondati a causa delle forti precipitazioni mentre rimane lo stato d’allerta per altri fiumi che hanno superato il livello di guardia.