Dopo alcuni giorni di caldo dalla caratteristiche strettamente torride (e cioè con temperature elevate ma tassi di umidità relativi molto bassi), da ieri l’aria nei bassi strati dell’atmosfera si è caricata enormemente di umidità.
Il cielo non appare più di quell’azzurro intenso ed acceso ma inizia a sbiancarsi un po’.
I tassi di umidità relativa sulla costa sono infatti saliti dal 35-40% fino al 75-80%, mentre nell’interno sono passati dal 15-20% al 35-40%.
Iniziano a formarsi le prime nubi basse, le prime foschie.
Questa notte la riviera versiliese era sovrastata da uno spesso strato di nebbia sollevata che oscurava completamente il cielo sulla costa: sintomo della sempre maggiore umidità dell’aria.
Questa cappa di umidità ristagnante sulla costa si dissolve poi lentamente al mattino quando l’aria inizia a riscaldarsi nuovamente, aumentando la sua capacità di contenimento dell’umidità e quindi di fatto non rendendo più necessaria la condensazione in nubi.
Tutto questo fa aumentare moltissimo il disagio percepito dal corpo umano in quanto, proprio per la grande umidità presente nell’aria, la sudorazione (fenomeno che sottrae calore al nostro corpo) viene fortemente ostacolata.
Da qui quindi il disagio fisico (stanchezza, spossatezza, inappetenza, insonnia..) che ci fa rendere queste giornate molto meno sopportabili.
Fortunatamente sembra che nei primissimi giorni della prossima settimana queste condizioni di caldo e di afa possano vedere un lieve cedimento.