Prevista e puntualmente arrivata la bolla sahariana sta mettendo in ginocchio la regione. Incendi e siccità sono oramai una insostenibile realtà. La ondata di calore più intensa di questa siccitosissima estate siciliana è venuta proprio nel mese che dovrebbe segnare la svolta nel passaggio all’autunno.
La configurazione barica che abbiamo osservato in questi tre giorni ricorda tantissimo quella verificatasi il 25 giugno dello scorso anno: una profonda circolazione depressionaria tra Francia e le Isole Britanniche con conseguente richiamo caldo subtropicale nel Mediterraneo. L’anno scorso si ebbero temperature da record con valori che sfiorarono localmente i 46 C° in Sicilia e Calabria mentre in questo periodo il termometro in Sicilia si è fermato (si fa per dire visto il periodo!) sotto i + 38°.
In questi casi è norma lo scoppio di incendi in tutto il territorio regionale: roghi estesi nel palermitano, nell’ennese e nel catanese hanno distrutto centinaia di ettari di vegetazione. Ma v’è di più. L’anno in corso è caratterizzato da una siccità veramente preoccupante. Spulciando i dati dell’Ufficio Idrografico della Regione Siciliana c’è veramente da scoraggiarsi: Corleone 167 mm, Mazara del Vallo 103 mm, Ribera 134 mm , Agrigento 93 mm, Licata 89 mm e via discorrendo. Assumendo come perfettamente esatti questi dati (uno scostamento del 5% ,su di un arco temporale medio di sei mesi, della rilevazione in telemisura è fisiologica) balza subito all’occhio che la siccità la sta facendo da padrona.
E’ notizia di oggi che i maggiori invasi dell’Isola stanno per esaurire le scorte con conseguente razionamento della preziosa acqua. Non resta che affidarsi alle previste e benedette piogge del week-end che data la enorme energia in gioco potrebbero essere molto violente. Staremo a vedere.