Sono trascorse circa tre settimane dall’anniversario della storica ondata di freddo del 1985 e un mese circa dall’episodio di neve più significativo dall’85 in poi per le zone non montuose della Toscana. In quel momento, la sera del 28 dicembre 2005, balenava per la mente che si fosse in presenza di un altro avvenimento “storico”. Niente di paragonabile, comunque, a quanto accadde vent’anni fa.
Nel 1985 vi fu un’invasione di aria artica molto fredda, durata ininterrottamente per circa 10 giorni, complice un’azione di blocco dell’Alta delle Azzorre. Questo ha reso possibile la formazione di vortici depressionari sul Mediterraneo, che hanno causato nevicate memorabili su tutta la penisola. Nel momento in cui la pressione al suolo è aumentata piuttosto repentinamente (a partire dalla giornata del 10 gennaio), il sereno notturno, la calma di vento e l’effetto albedo hanno portato a quei record di freddo per tutta la nostra regione: ricordiamo i -29 di certe zone del Volterrano, -23 di Firenze, -22 di Lucca, -20 di Arezzo, -14 di Pisa, E’ da ricordare anche l’Arno totalmente gelato a Firenze e, purtroppo, notevoli danni agli olivi.
A fine dicembre 2005, invece, l’irruzione fredda è giunta sul Nord Italia fra il 27 e il 28 sotto forma di “goccia fredda” che si è immediatamente staccata dal flusso principale artico e già nella giornata del 30 veniva respinta verso nord-est dalla rimonta dell’anticiclone delle Azzorre. Un’invasione di breve durata, che però ha creato le condizioni per una bella nevicata su tutta la Toscana, zone costiere comprese.
Nella zona di Firenze, dove abito e lavoro, la giornata del 28 è stata ventosa, nuvolosa e con brevi nevicate. La neve sembrava portata dal vento dai monti circostanti e non particolarmente “pericolosa”. Attorno alle 18.30 il vento si è calmato, ho notato sprazzi di sereno, e ho subito pensato ad una forte gelata durante la notte. Invece, verso le 19.30 ho guardato dalla finestra: si erano accumulati già quasi 5 centimetri di neve. Nelle due-tre ore successive ha continuato a nevicare abbastanza intensamente e l’accumulo totale è stato fra i 15 e 20 centimetri (stima “a occhio”).
Nella giornata del 29 dicembre la temperatura si è alzata fin verso i 3-4 gradi ed è iniziato lo scioglimento della neve. La notte successiva, serena e senza vento, ha portato temperature piuttosto basse (i -10 sono stati toccati a Firenze e in altre città toscane) anche se non da record. Il 30 sera sembrava una replica del 29, con temperature di -3 nella zona di Firenze già attorno alle 20. Verso la mezzanotte, però, la tendenza si invertiva: le correnti miti da sud-ovest si facevano sentire e mettevano fine all’episodio nevoso, portando a due giorni nebbiosi e piovigginosi.
Cosa è successo invece in Toscana i giorni scorsi, mentre il Nord Italia è stato colpito da un’eccezionale nevicata? Eccetto la zona al confine con la Liguria, la temperatura è rimasta piuttosto mite per il periodo (massime di quasi 10 gradi a Firenze) e la pioggia è caduta al posto della neve. La depressione, ben più occidentale di quella del 28 dicembre, ha infatti convogliato venti miti da sud est sulla regione. Per ora, il grande freddo sembra lontano e gli olivi delle nostre colline tirano un sospiro di sollievo.
Molto abbondanti invece sono risultate le nevicate in Lunigiana, dove gli accumuli nella zona di Pontremoli sono stati attorno ai 70 cm, superiori a quelli della già straordinaria nevicata del marzo 2005.