La stagione invernale in corso ha davvero il sapore antico in regione, ormai la regione è innevata ininterrottamente da fine Novembre eppure con l’avvicinarsi della stagione primaverile, gli accumuli anziché diminuire continuano ad aumentare ovunque.
Negli anni recenti si era sentito dire più volte che le località sotto i 2000 metri non avrebbero più visto la neve a causa del riscaldamento globale, molti addirittura mettevano persino in dubbio che fosse stato ancora possibile sparare la neve artificiale a causa delle elevate temperature invernali. Noi non sappiamo se i cambiamenti climatici siano davvero così evidenti alla percezione dell’uomo comune, di certo sappiamo che l’inverno in corso ha dell’eccezionale rispetto al passato recente.
Da fine Novembre ogni peggioramento ha portato in regione innevamenti notevoli sia in montagna che al piano, persino quando le condizioni climatiche non erano così favorevoli alle nevicate.
Quest’anno si sono avute nevicate da “cuscinetto freddo”, da irruzioni artico-marittime, da irruzioni artico-continentali, da depressioni staccatesi dal flusso perturbato e persino da perturbazioni Atlantiche.
Tutto sembra esser stato davvero congeniale, tant’è che il mese di Gennaio si è chiuso con un surplus idrico su tutto il territorio regionale, e Febbraio non vuole esser da meno.
Durante l’ultimo fine settimana il transito di una serie di perturbazioni Atlantiche con annesse depressioni, ha portato altre abbondanti nevicate sia in montagna che al piano.
Ancora una volta il Sud della regione ha fatto un autentico bottino di neve con accumuli da far invidia alle blasonate località turistiche montane.
Langa ed Alto Monferrato quest’anno si sono messe in seria competizione con le località Alpine. Da metà Novembre il freddo ristagna in particolar modo nelle valli dei fiumi dal Monviso al Monte Pènice, passando per il Péllice, Varàita, Màira, Stura di Demònte, Tànaro, Bélbo, Bòrmida, Orba e Scrìvia.
Tutte le località comprese tra il fiume Po e l’Appennino hanno registrato spessissimo temperature inferiori ai -10°C ma soprattutto accumuli nevosi che non si sono registrati che in poche altre parti d’Italia.
Località come Carmagnòla, Bra, Alba, Fossàno e Canélli, hanno avuto accumuli compresi tra gli 80 ed i 150 cm di neve.
Cùneo, Mondovì, Dogliàni, Asti, Nizza Monferrato, Acqui Térme, Ovàda, Moncàlvo e Serravalle Scrivia hanno avuto accumuli compresi tra i 100 ed i 250 cm di neve, ma è sulle località pre-Appenniniche che si sono avuti gli accumuli maggiori, anche superiori ai 300 cm, quali Céva, Murazzàno, Mombàrcaro, Roccaveràno, Ponzòne, Castellétto d’Orba e Casaléggio Bòiro.
Naturalmente l’abbondante neve oltre a provocare notevoli disagi alla circolazione stradale, non ha mancato di provocare notevoli danni alle già esauste casse delle municipalità che sono state costrette a far fronte alle continue nevicate con enormi quantità di sale, mezzi e personale addetto alla manutenzione e sgombro dell’asse viario.
Danni notevoli sono stati causati anche alla rete di distribuzione elettrica, con un fermo di ben 10 giorni senza energia elettrica in molte località di cuneese e Langa ed infine danni si sono registrati anche presso gli agricoltori ed allevatori a causa dei continui crolli di capannoni per via del peso delle abbondanti nevicate.
Questo è il rovescio di una medaglia che molti invidiano ma che gli abitanti del Sud del Piemonte farebbero volentieri a meno di dover continuare a vivere.
Tornando alla cronaca meteo vera e propria, registriamo nell’ennesima nevicata dell’ultimo fine settimana accumuli nevosi nell’ordine dei 50-80 cm sulle località montane di Ossola, Valsèsia, Biellèse e Alto Canavèse.
Tra i 10 ed i 30 cm tra Alpi Cozie e Graie, 20-40 cm sulle Alpi Liguri ed infine 40-60 cm sull’Appennino, oltre che dai 10 ai 25 cm in pianura tra Novarese e Vercellese-Torinese, dai 15 ai 45 cm tra pianure Alessandrine-Astigiane e Cuneesi.
Infine un accenno agli accumuli delle località turistiche Alpine.
Alàgna Valsèsia (VC) è sempre in testa in regione con i suoi 480 cm, seguita da San Giacomo Roburént (CN) con 400 cm, San Domenico Varzo (VB) con 380 cm, Pràli (TO) con 350 cm, Alpe Dèvero (VB) con 330 cm ed infine Bielmònte (BI) con 300 cm. Per quanto riguarda le altre località montane gli accumuli vanno da un minimo di 120 cm a fondovalle a Formàzza (VB) ai 280 cm della maggior parte delle altre località turistiche.
Ricordo inoltre, prima di chiudere questo editoriale, che in regione sussiste un elevato pericolo valanghe, a causa delle abbondanti nevicate invernali. Pericolo classificato al livello 3, ovvero “marcato”.
Nuove nevicate sono attese in regione per il prossimo fine settimana, in occasione del transito di un fronte freddo che porterà un deciso calo termico e ulteriori nevicate anche al piano.
Un ringraziamento per il contributo dal Sud della regione và a Roberto Bosio, Enrico Ferrero e Vittorio Fracchia del Forum Meteogiornale.