Le giornate infuocate dell’ultima parte del mese di giugno sono oramai un triste ricordo. Le masse d’aria calde di origine sahariana hanno lasciato il posto a fresche correnti balcaniche che hanno dato luogo a numerose celle temporalesche fiorite soprattutto nella costa ionica e dando i frutti in termini di precipitazioni nelle province siracusane, catanese, messinese fin verso il ragusano. In queste zone durante i nubifragi le temperature erano scese sotto i 20°C.
La mappa SIAS delle precipitazioni di ieri 12 luglio dà una idea chiara degli accumuli registrati. La parte più occidentale dell’isola ha risentito meno della instabilità atmosferica anche se episodi temporaleschi si sono registrati a macchia di lepardo nel palermitano e nell’agrigentino. Da porre in rilievo il nubifragio che ha colpito la città di Palermo la notte di domenica 9 luglio che ha “bagnato” i festeggiamenti per la vittoria degli azzurri al mondiale di Germania.
Gli scambi meridiani dunque continuano ad essere la costante di questa estate 2006. In queste ore e per il medio periodo nulla lascia pensare ad un ritorno dell’anticiclone africano che sembra prediligere la penisola Iberica.
Come più volte ribadito negli ottimi articoli pubblicati su questo sito, l’assenza dell’alta oceanica, un tempo ben radicata nel bacino del Mediterraneo, fa registrare dati climatologici sempre più estremi in una zona del globo nota per la “mitezza” del clima. E’ ancora ben vivo il ricordo dei primi dieci giorni di giugno quando una rarissima (per il periodo) + 4° a 850 Hpa ha costretto gli abitanti di alcuni paesini etnei a riaccendere i riscaldamenti.