L’ultima decade del mese di luglio è passata ormai agli archivi. L’anticiclone africano, meno cattivo rispetto alla fine di giugno, ha fatto boccheggiare gli isolani con tassi di umidità veramente elevati per la prima volta in questa estate. Fanno impressione i dati relativi alle zone delle Madonie dove nella notte del 31 luglio in molte località si è sfiorato il 100% di U.R.
Facile intendere la notevole senzazione di afa che si è dovuta sopportare proprio nelle ore dedicate al riposo notturno. In effetti vi è da dire che nel periodo in questione mai si è andati oltre la +21° alla quota topografica di 850 Hpa a differenza di fine giugno quando la + 26° fece visita per diverse volte.
Ma in quel periodo si trattava di un caldo torrido e quindi un pò più sopportabile per l’organismo umano tant’è che durante la notte il riposo non era ostacolato.
Ora si è in attesa del tanto sospirato cambio di rotta. La goccia fredda che in queste ore sta invadendo le regione del nord è attesa in Sicilia per il fine settimana quando, stando ai modelli, dovrebbe finire la dominazione dell’aria sub tropicale allorchè aria temperata e più fresca nord europea dovrebbe far scendere le temperature in quota (850 Hpa) fin sotto la +15°.
Appare lecita una considerazione in tal senso. E’ risaputo che le acque superficiali del Mediterraneo hanno temperature ben oltre la media (si calcola un differenziale positivo di 4 o 5 gradi) e ci si chiede se l’irruzione di aria fredda può essere la miccia che potrebbe scatenare tempeste di un certo rilievo. Gli indici CAPE e Lifted Index per venerdì prossimo (run 06.00 del 2 agosto/GFS) sembrano voler dire che la situazione del bacino italico del Mediterraneo debba essere
monitorata per bene. Staremo a vedere.