L’atteso anticipo di primavera sta iniziando sul Nord Italia, dove le temperature già molto miti (qualche punta di 15-16 gradi in pianura e sulle coste liguri) subiranno un ulteriore incremento nelle prossime 24-48 ore. Quali sono i fattori che contribuiranno all’ulteriore salita della colonnina di mercurio? La bolla calda dell’anticiclone ai livelli medio-alti della troposfera, attualmente sul Golfo di Biscaglia, tenderà ad espandersi verso levante, raggiungendo così le regioni del Nord. Inoltre la stessa disposizione sinottica dell’alta pressione al suolo, con massimi barici collocati a nord dell’Arco Alpino, dovrebbe essere congeniale all’attivazione di sbuffi di foehn (aria mite e secca) in discesa dai crinali verso le vallate: l’aria, scendendo sottovento al rilievo, non potrà che subire un riscaldamento ulteriore per compressione.
Si potrebbero quindi localmente raggiungere i 20 gradi sui fondivalle più soggetti all’effetto del foehn, ad iniziare dalla Valle d’Aosta. Anche in Lombardia e Piemonte non si escludono punte di 20-21 gradi in qualche zona di pianura, con anomalie rispetto alla norma fino a 6-8 gradi. Il caldo più diffuso riguarderà poi anche le aree montuose, in virtù dello zero termico che salirà, soprattutto sulle Alpi Occidentali, al di sopra dei 3200-3300 metri d’altezza. Non si tratta di fasi calde da considerarsi poi così eccezionali per questo periodo, ma fino a quando durerà? Dopo una breve pausa da domenica, quando le temperature tenderanno a ridimensionarsi, nella prima parte della prossima settimana l’alta pressione mite ritornerà alla carica, creando una configurazione adatta a riportare di nuovo in alto le temperature. Sarà un finale del mese ben diverso rispetto al periodo precedente.
Ripensiamo per un attimo a quello che è stato il clima della prima metà del mese: non solo molte giornate di ghiaccio anche in pianura, ma picchi termici estremamente rigidi, fino a sfiorare i -20°C, ma anche persino oltrepassarli come accaduto in alcune zone di pianura del Piemonte, con picchi estremamente rigidi di -24°C. Considerando che su queste stesse zone l’imminente tepore primaverile si sentirà in modo particolare con probabili punte di poco oltre i 20 gradi, ecco che nell’arco d’appena 3 settimane il divario termico sarà quindi davvero stratosferico, ma almeno per una volta l’eccezionalità è legata all’evento di gelo della prima fase del mese e non tanto a questo anticipo primaverile che potrà solo smorzare leggermente il trend sottomedia con cui andrà a chiudersi il mese di febbraio.