Qualche anno fa accadde a Soverato, ancor prima a Crotone ricevere le piogge torrenziali di un temporale particolarmente cattivo, quelli che si formano in mare e travasano dal cielo alla terra un’immensa pioggia.
Ma sono tanti anni che in Calabria non giungono eventi alluvionali molto gravi, perlomeno quanto quelli successi nel passato, con picchi di quasi due metri di pioggia caduta dal cielo in tre soli giorni.
La Calabria è una regione dove piove parecchio, ma in brevi periodi. I corsi d’acqua sono chiamati fiumare, appunto perché per gran parte dell’anno asciutti. Le piogge eccessive non dovrebbero sorprendere, specie in un’ottica di clima che cambia.
Il temporale di Vibo Valentia si è generato in prossimità della costa, ed è proseguito per alcune ore con intensità costante, con pioggia torrenziale che da notizie diffuse dalla Protezione Civile ha accumulato 190 millimetri.
E’ noto quanto sia irregolare la pioggia che cade in un temporale tra costa e monti, così che i millimetri indicati sono da considerare una stima, e quindi in alcune zone potrebbe esser piovuto anche di più. Si segnala anche la caduta di grandine.
La cima della nube del temporale si poteva osservare da molte località del Sud Italia, persino dalla Penisola Salentina e dal salernitano.
Ci si domanda come è possibile che nessuno abbia previsto un tal evento? E’ stato un temporale su piccola scala, un’unica cella temporalesca che si è autorigenerata per ore. Erano previste piogge ed isolati temporali, ma non 200 millimetri a Vibo Valentia.
La pioggia di un temporale da 200 millimetri è venuta su un territorio collinare impervio e friabile, l’acqua ha preso velocità verso il basso ed in queste circostanze può trasportare a valle tutto ciò che incontra.
La prevenzione è determinante, ma in qualche situazione è difficile avere gran efficacia ed evitare le tragedie.
Si ripete da molto, sarebbe utile disporre di una rete nazionale di radar meteorologici al pari dei Paesi dell’Europa centrale, di stazioni di rilevamento che trasmettano in diretta su Internet i dati.
Ciò sarebbe un primo passo verso la conoscenza. Ma la cosa più illogica tutta europea è stata la limitazione dell’utilizzo del satellite di nuova generazione. Un bene prezioso non più di libero utilizzo, nel silenzio generale.