Il giorno 8 marzo aria fredda da nord-est giunge sul Golfo del Leone e il Mar delle Baleari causando grandi tempeste di neve sulle regioni della Catalogna e del Languedoc-Roussillon. Tra Gerona e Perpignan cadono anche 30/40 cm di neve fin sulla costa. La neve, con leggero accumulo, scende anche su Barcellona, e in Francia più copiosa su Montpellier e Nimes. La depressione si sposta verso levante, verso la nostra Sardegna, e poi punta il Tirreno e le coste del Lazio. Nel frattempo altra aria fredda entra dalla porta della Bora. E’ la genesi della grande tempesta di neve che ha interessato buona parte del Nord Italia e parte del Centro, la Corsica e parte della Sardegna. Ma della cronaca ci siamo già occupati, proviamo invece a mettere a confronto questa ondata di freddo e neve con altre occorse nei mesi di marzo del passato, e a capire quanto c’è di anomalo nella situazione attuale.
Quando si parla di grandi ondate di freddo e neve marzoline non può che venire alla memoria l’inizio di marzo 2005. Quell’anno si veniva da un febbraio particolarmente freddo e nevoso su tutta la dorsale peninsulare, con record di neve ultra-decennali in Appennino. Il 1° marzo l’ennesima recrudescenza fredda e nevosa colpì il Centro-Sud Italia, con neve sulle colline di Napoli, a medio-bassa quota in Calabria, e soprattutto con abbondanti accumuli sulle coste del Medio Adriatico, dal sud delle Marche al Molise. Ancora qualche giorno di pausa, e poi una nuova perturbazione nevosa raggiunse il Nord e la Toscana. 30 cm di neve caddero su Genova, nevicò con abbondanza su Milano e su gran parte della Lombardia, sulle pianure dell’Emilia, sul Piemonte, sul nord della Toscana, con accumuli importanti su Lucca, con rovesci fin sulla Versilia; nevicò in Veneto imbiancando Verona, Venezia, Rovigo, 20 cm caddero su Belluno, almeno 10 su Udine. Ma non sono solo le nevicate ad impressionare in quel mese di 5 anni fa. Il primo marzo si registrarono le temperature più basse di tutto l’inverno, con una media, in Italia di -0,5°C, che fa entrare di diritto quell’ondata di freddo nella storia climatica d’Italia. Le temperature sulle Alpi raggiunsero -23°C a Dobbiaco e al Passo Resia, -22°C al Passo Rolle, in Appennino -20°C al Cimone, -16°C al Terminillo. +0,5°C di media si registrarono il giorno 2, quando in pianura o a bassa quota si scese a -12°C a Piacenza e Ronchi dei Legionari, a -11°C a Novara e al Passo dei Giovi, a -10°C a Torino, Verona, Vicenza ed Arezzo. Il 3, il giorno delle grandi nevicate, si salì a +1,8°C poi, come spesso accade successivamente alle nevicate al Nord Italia, subentrò una fase di addolcimento, prima di una nuova recrudescenza invernale tra i giorni 7 e 8 e all’avvento in pompa magna della primavera dopo il giorno 10. Quel mese, grazie ad una seconda quindicina caldissima, riuscì addirittura a terminare in media climatica!
L’ondata di freddo del marzo 2005, per quanto non lunghissima, fu assai più intensa, sul lato temperature, di quella attuale. Quest’anno, infatti, la temperatura media del giorno più freddo, il 9, è stata di +3,5°C, il giorno 10, nonostante le fitte nevicate al Nord e in Appennino, addirittura +5°C, appena 2 gradi in meno della media climatica del periodo. In montagna i valori di temperatura più bassi si sono raggiunti al Monte Paganella, con -18°C, al Passo Resia con -15°C, al Cimone con -14°C, e in pianura si è scesi al massimo a 2 o 3 gradi sotto lo zero. Quella attuale non appare pertanto, al momento, nonostante la tanta neve caduta, un’ondata di freddo di eccezionale entità, nemmeno relativamente al mese di marzo.
Scorrendo a ritroso nel tempo, incontriamo il marzo 1987. Quel mese fu realmente gelido, il più freddo marzo almeno degli ultimi 50 anni, secco al Nord e nevoso al Sud, ed ebbe temperature molto basse e persistenti fino a tutta la seconda decade. La Puglia fu probabilmente la regione italiana più colpita dal freddo e dalla intemperie. Gioia del Colle ebbe 5 giornate di ghiaccio (con massima inferiore a 0 gradi), a Santa Maria di Leuca fu il mese più freddo degli ultimi 60 anni, persino più freddo del febbraio 1956. A Bari tra il giorno 5 e il 17 la temperatura minima non superò mai i 3 gradi, si contarono 6 nevicate e il mese fu meno freddo solo del febbraio 1956. Nevicò 7 volte a Potenza, una a Napoli e Crotone. Un episodio nevoso colpì addirittura Palermo. E al Nord non fu certo un mese caldo. Udine scese fino a -8°C, Firenze a -7°C, Venezia a -6°C, Trieste scese 9 volte sotto lo zero.
Ma se trattiamo di marzo e di neve non possiamo tralasciare il 1971, quando nevicò per 4 volte a Roma accumulando oltre 15 cm di neve, nevicò a Palermo, Napoli, su tutta la Puglia, Rimini, Genova, Milano, Firenze, Cagliari e molte altre città. La temperatura crollò fino a -10,5°C a Torino, a -4,9°C a Roma, a -3,6°C a Genova e Napoli.
Un altro celebre marzo è quello del 1963. Concluse un inverno freddissimo, il più freddo in Europa di tutto il XX secolo. Si toccarono -20°C a Tarvisio, -12°C a Piacenza, L’Aquila e Firenzuola, -11°C a Cuneo, -10°C a Grado, Gorizia e al Passo dei Giovi, -9°C a Potenza e Campobasso, -6,5°C a Roma, -4°C a Termoli e Napoli, 0 gradi a Taormina.
Il marzo 1976, pur non freddissimo, ebbe importanti nevicate al Nord Italia e un’ondata di freddo nella seconda decade del mese. A Torino nevicò tra i giorni 5 e 8, a Milano tra il 6 e l’8, a Brescia, Bologna e Rimini tra il 6 e il 9, l’8 e il 9 nevicò in gran parte del Veneto, a Trieste e in Romagna, la neve arrivò anche in Toscana e sul litorale marchigiano e, mista a pioggia, in Puglia. Il freddo più intenso, al Nord, giunse però dopo il 10. Il giorno 11 Pisa scese a -3°C, e il 12 a -4°C, Bologna rispettivamente a -7°C e -5°C, Cervia a -6°C, Verona a -5°C, poi il giorno 13 una nuova nevicata colpì il Nord Ovest, interessando Torino, Milano e Genova, e l’Emilia, e il giorno 14 si diffuse anche al Veneto. Quel marzo del 1976, meno freddo del 1971, del 1987 e del 2005, fu però in varie parti del Nord Italia più nevoso, ed oltre ad accumuli considerevoli, ebbe numerosi giorni con neve.
Abbiamo dunque visto che il mese di marzo non è nuovo ad eventi di gran freddo con nevicate consistenti e diffuse e che il marzo attuale non si sta presentando particolarmente anomalo sul lato temperature. Le nevicate invece, in alcune zone del Nord Italia, segnatamente su Emilia, entroterra romagnolo, est e sud Lombardia, basso Piemonte, entroterra savonese, alcune zone della Toscana centro-meridionale e per l’Isola d’Elba e il Montefeltro, risultano tra le maggiori per questo mese da quando si hanno a disposizione dati e memorie affidabili.