Dopo gli Appennini è stata la volta delle Alpi a ricevere grandi accumuli nevosi, ed in particolare il settore occidentale, dalle Liguri alle Pennine, quasi interamente in territorio piemontese.
La neve si è spinta tra cuneese ed entroterra savonese fino al fondovalle o al piano, ad altezze anche inferiori ai 400 metri di quota, imbiancando Cuneo, Mondovì, Ceva ed altri paesi dei dintorni.
Ma i grandi accumuli nevosi si sono avuti in montagna, specialmente sulle Alpi Marittime. Vediamo i massimi raggiunti tra il 16 e il 17 marzo (dati ARPA Piemonte).
Nel settore delle Alpi Marittime, Limone Pancani a 1875 metri di quota ha toccato un massimo 335 cm. 90 cm l’accumulo in tre giorni. A Valdieri, 1390 metri di quota, accumulo salito a 185 cm.
Nel settore delle Alpi Cozie, ai 2135 metri di Pian delle Baracche (Sampeyre), accumulo di 207 cm. Al Colle Barant 209 cm (2294 metri). Al Lago Pilone (2280 metri) 203 cm raggiunti il 16 marzo, con 94 cm caduti in due giorni.
Nel settore delle Alpi Graie, al Lago Dietro La Torre (2360 metri) 166 cm raggiunti il 16 marzo, di cui 107 cm accumulati in due giorni. Al Lago Agnel (2304 metri) 256 cm, erano 159 tre giorni prima.
Nel settore delle Alpi Pennine, ai 2870 metri del Passo del Moro, accumulo salito fino a 305 cm.
Uno sguardo fuori regione, in Liguria, nel settore delle Alpi Liguri, notevolissimo l’accumulo di 175 cm ai 1390 metri del Monte Settepani, di cui 80 accumulati in due giorni, considerata l’estrema vicinanza dal mare e l’altitudine modesta.
Ora vi saranno alcuni giorni di tregua, ma nuove nevicate sono attese un po’ su tutto il settore montano piemontese e valdostano già a partire dal week-end.