Prove di ritorno alla normalità nelle località devastate dal cataclisma della scorsa settimana, in particolare Peschici, Vieste, Rodi Garganico e, in una prima fase, anche la zona di San Marco in Lamis e dintorni. Sono all’opera da ormai 4 giorni gli uomini e i mezzi dell’esercito che, oltre a concentrarsi sul ripristino della viabilità sulle arterie principali e secondarie dell’area, stanno fronteggiando le emergenze che ancora affliggono le popolazioni più colpite: 17 famiglie erano rimaste ancora isolate ed irraggiungibili, ma l’esercito ha sbloccato la situazione. Nel frattempo, divampano le polemiche su una tragedia (due le persone che hanno perso la vita) che, per molti, poteva essere evitata se solo si fosse adoperata una maggiore accortezza nell’utilizzo del territorio.
Nuovo video della furia delle colate di detriti, acqua e fango su Peschici
Di certo però la pioggia caduta è stata d’entità eccezionale, senza precedenti paragonabili sull’area: nel periodo 1-6 settembre sono stati nel complesso oltre 600 i millimetri caduti su San Giovanni Rotondo e quasi 550 su San Marco in Lamis. Ancora, quasi 400 mm sono caduti su Cagnano Varano e 350 su Vico del Gargano. Ci sarebbe anche il dato, ancor più sbalorditivo, dei circa 900 mm complessivi caduti su Falcare (di cui ben oltre la metà caduti nell’arco d’appena 24 ore durante la giornata del 4 settembre), anche se si tratta pur sempre di numeri non ufficiali registrati da una stazione meteo amatoriale Davis. Parte di queste precipitazioni sono cadute concentrate in archi di tempo piuttosto ristretti, cioè in poche ore di una stessa giornata, con punte d’oltre 250 millimetri.