Prima il Nord ed ora il Sud Non c’è stato quasi modo di tirare un sospiro di sollievo per il Settentrione, liberato dalla morsa del maltempo, e già dobbiamo mettere in evidenza nuovi episodi temporaleschi di notevole consistenti. L’instabilità si è colpo trasferita sulle estreme regioni meridionali, che erano rimaste invece al riparo in tutti questi giorni. La ferita perturbata che non si è ancora rimarginata ed in effetti proseguirà nella sua tenace azione anche nei prossimi giorni, nonostante l’anticiclone tenterà il possibile per sopire queste turbolenze.
Momenti di paura a Messina, Giampilieri e Scaletta Zanclea, ovvero le zone disastrate dalla terribile alluvione di due anni fa. In mattinata e nel primo pomeriggio violenti nubifragi temporaleschi si sono accaniti sul messinese jonico, con punte di pioggia superiori ai 100 millimetri soprattutto nelle zone montuose comprese fra la catena dei Nebrodi ed i Peloritani. Ci sono stati forti disagi e si è temuta una nuova alluvione: al momento i maggiori disagi si sono riscontrati a Gaggi e Letojanni, due comuni maggiormente colpiti da allagamenti e frane. Tutti i torrenti si sono molto ingrossati e qualcuno è persino esondato come lo stesso Letojanni.
Allarme anche a Messina dove un’ordinanza del Sindaco Buzzanca ha “bloccato” nelle scuole gli alunni, in via precauzionale, nel timore che potessero ripetersi i problemi e le polemiche che hanno riguardato l’alluvione genovese. Sulla città sono caduti oltre 50 millimetri di pioggia, gran parte dei quali sono caduti in meno di un’ora. Nelle aree alluvionate del 2009 sono scattate le sirene di emergenza con il segnale di pre-allarme alluvione che per la prima volta è scattato dopo l’evento di due anni fa, ma d’altronde in zona Giampilieri sono caduti oltre 100 millimetri di pioggia. Fra le aree più piovose, citiamo la zona di Antillo dove si sono finora registrati oltre 150 millimetri di pioggia, ma lo stesso livello di precipitazione si è registrato anche a Saponara.
La furia dei temporali ha interessato tutta l’area dello Stretto di Messina propagandosi anche verso la Calabria: colpito il capoluogo con pioggia molto violenta tra le ore 13 e le ore 14 che hanno provocato vistosi allagamenti, in tutto sono caduti ben 40 millimetri. Notevolissime le piogge registrate anche più a nord sulle zone interne del versante ionico, particolarmente soggette al rischio d’eventi alluvionali: le maggiori precipitazioni si sono finora registrate a ridosso della Piccola Sila, con oltre 130 millimetri a Petronà. Nuove celle temporalesche hanno preso vita tra ennese e catanese, ma il grosso dei temporali è traslato verso lo Ionio minacciando da vicino le coste ioniche. Un nucleo convettivo è risalito fin sul Golfo di Taranto ed un po’ tutto il Meridione è nel mirino di questa recrudescenza instabile.