Nemmeno quest’oggi è mancato l’appuntamento, ormai divenuto fisso, con i consueti temporali pomeridiani soprattutto in alcune zone del Sud, ma anche parte del Lazio e dell’entroterra abruzzese-molisano. Questa notevole agitazione instabile è dovuta alla presenza di una goccia fredda sulla Penisola Ellenica che, per quanto indebolita, riesce a convogliare residui spifferi d’aria fresca in quota. La giornata era partita anche oggi col sereno, il riscaldamento solare è infatti il fattore principale per consentire l’innesco temporalesco, accelerando i moti ascensionali favorevoli allo sviluppo in senso verticale dei cumulonembi.
La salita delle masse d’aria dal terreno surriscaldato dal sole sfrutta il profilo orografico e viene facilitato lungo i pendii montuosi: ecco il motivo per il quale il temporale termoconvettivo ha una maggiore probabilità di scatenarsi in montagna. Tuttavia, come accaduto negli scorsi giorni, anche le zone costiere tirreniche sono state interessate dai temporali, per via di una debole circolazione orientale in quota che ha favorito lo sconfinamento dei nuclei temporaleschi localmente fin sulla costa.
La Campania è stata la regione messa più sotto torchio dai temporali odierni: un forte temporale si è in particolare scatenato nel cuore del pomeriggio su Napoli, con l’acqua scesa con una forza inaudita per alcuni minuti. L’intensità del diluvio appare evidente osservando la panoramica sul capoluogo campano: in alcune zone sono caduti fino a 30-40 millimetri di pioggia nell’arco di un tempo limitato. Altri focolai temporaleschi si sono sviluppati sulla Calabria, sulla Basilicata, sulle aree interne della Sicilia e del sud della Sardegna.