Non tutti saremo protetti dallo scudo anticiclonico: le correnti atlantiche intendono dare molto filo da torcere ed ostacoleranno la risalita dei geopotenziali sul Nord Italia, che si troverà così nella fascia di demarcazione ove avranno così modo d’insinuarsi spifferi d’aria umida. Un primo impulso instabile, accompagnato da correnti sud/occidentali a lieve curvatura ciclonica, si avvicina dalla Francia e le avvisaglie nuvolose stanno già impegnando parte della cerchia alpina, dove le nubi stanno attecchendo localmente in modo compatto con qualche isolato acquazzone.
L’instabilità troverà modo di manifestarsi in modo più acceso nella prossima notte e in misura maggiore nella giornata di giovedì, senza peraltro dover attendere le ore più calde. Già in mattinata si attendono rovesci sparsi, in genere relegati alla fascia montana e pedemontana, con coinvolgimento più significativo dell’Alto Piemonte, Canton Ticino ed Alta Lombardia. Qualche rovescio potrebbe propagarsi ai settori di pianura limitrofi lombardi, in successiva propagazione nel pomeriggio-sera alle alte pianure venete.
Sul resto della Val Padana, specie a sud del Po, l’alta pressione farà buona guardia e non consentirà sconfinamenti nemmeno di nubi significative. Il richiamo di correnti meridionali, anche nei bassi strati, farà aumentare il senso di disagio da afa, pur con temperature che non saliranno su livelli eccessivi, toccando solo localmente i 32 gradi principalmente sulle pianura emiliana.