Il minimo di bassa pressione si è comportato un po’ come una “trottola impazzita”, ma vi avevamo messo sull’avviso dell’imprevedibilità di comportamento di questi vortici mediterranei generati dall’intrusione di un blocco d’aria molto fredda in quota. Il perno principale ciclonico si è infatti accanito inizialmente sulla Sardegna, costringendo il freddo in quota ad un ingresso troppo occidentale.
Nella notte il mulinello ciclonico si è poi messo in moto verso levante, facendo in modo di generare per il Lazio la classica situazione potenzialmente favorevole a nevicate fino a quote basse: si è infatti attivato un flusso sud-occidentale perturbato in quota, con l’afflusso d’aria fredda richiamata da nord/est nei bassi strati. Le dinamiche di movimento del vortice hanno tuttavia attenuato le potenzialità fredde delle termiche e la possibilità di sorprese nevose fino a bassa quota si è così ammorbidita: solamente sul viterbese si sono verificate nevicate anche a quote attorno ai 200-300 metri, tanto che i fiocchi hanno imbiancato leggermente il capoluogo.
Da Roma in giù la neve è caduta solo attorno ai 500 metri d’altezza con episodici sconfinamenti più in basso solo a tratti nella fase iniziale dell’evento sulla parte nord della provincia, mentre a quote più basse si è avuta solo pioggia battente. La pioggia continua tuttora a cadere su gran parte del territorio regionale, con il freddo in quota che dovrebbe acuirsi in corrispondenza di una graduale attenuazione, attesa nel corso delle prossime ore.