Come per gran parte dell’Europa, l’interazione tra un anticiclone scandinavo, in fase di indebolimento, e una residua circolazione depressionaria balcanica, unitasi a quella semi-permanente del Mediterraneo Orientale e Medio Oriente, continua a favorire l’instabilità anche sul nostro Paese.
L’aria permane umida a tutte le quote, mentre una massa subtropicale, ad occidente della nostra Penisola, ha portato ad un deciso incremento termico il quale, a sua volta, ha favorito lo sviluppo verticale delle singole celle temporalesche pomeridiane.
Esse prendono forma in tarda mattinata su Alpi, Appennini e zone collinari interne e si sviluppano fino a pomeriggio inoltrato, dando luogo, in alcuni casi, a fenomeni di forte intensità.
Localmente, in seno a deboli correnti settentrionali in quota, le cellule temporalesche tendono a spostarsi verso meridione, interessando, in qualche caso, anche le aree pianeggianti e costiere, dove possono continuare ad alimentarsi grazie alle alte temperature di questi giorni che favoriscono imponenti Updrafts.
I temporali termoconvettivi pomeridiani (o “di calore”), accompagnati talora da grandine e forti raffiche di vento (downburst), si sviluppano in un contesto di pressioni livellate, senza scambi d’aria significativi, spesso, piuttosto, in condizioni di stagnazione; per questo motivo essi non apportano refrigerio, se non estremamente temporaneo, anzi, tendono ad arricchire d’umidità la colonna d’aria, ulteriormente.
Anche negli ultimi giorni alcuni nubifragi hanno interessato circoscritte aree pianeggianti, soprattutto sul Triveneto e sul Lazio.
Roma e zone limitrofe sono state interessate da diversi temporali, alcuni riconducibili a Sistemi Convettivi a Mesoscala e localmente di forte intensità; a Guidonia sono caduti 61mm di pioggia in 2 fenomeni distinti, il 29, con segnalazione di tornado nelle vicinanze, ed il 30 giugno, e ci sono stati ulteriori temporali pomeridiani anche nei 3 giorni successivi, seppur con accumuli pluviometrici più modesti.
La periferia orientale di Roma è stata interessata da un forte temporale il giorno 1 luglio (foto), con tempesta di fulmini, allagamenti e alberi abbattuti dalle raffiche di vento temporalesche, la cella si è poi spostata nel frosinate con analoghi risultati. Il giorno seguente si è avuto un fenomeno molto simile per sviluppo, struttura (di tipo mesociclonico) ed effetti al suolo.
Ieri sera alcune ristrette aree della pianura veneta, in particolare nel veronese e nel trevigiano, e di quella friulana, sono state interessate da fenomeni temporaleschi brevi e circoscritti, ma molto intensi con picchi di oltre 40mm, in 35 minuti, a Povoletto (Udine).
Negli ultimi 4 giorni, dall’altra parte d’Italia, sono caduti 54mm di pioggia in Sila, Calabria, con un picco di 32mm sul Monte Scuro, nel primo pomeriggio del 30 giugno scorso.
Tempo più stabile, grazie alla protezione di un modesto promontorio anticiclonico africano (evidente a 850hpas), sulle Isole Maggiori ed in particolare in Sardegna, dove le temperature massime sono potute salire indisturbate fino a 37.4°C a Decimomannu e fino a 36.2°C nel capoluogo regionale.