Un inizio marzo da battere i denti, e dopo un inverno gran protagonista dall’ultima decade di gennaio e per tutto febbraio, ora le anomalie rispetto alla norma si fanno sicuramente più pesanti, in concomitanza anche con quelle che sono le medie climatiche più elevate dell’inizio del mese di marzo.
Non dobbiamo comunque scomodare paragoni illustri con il marzo 1963 o quello 1971, infatti abbiamo vissuto un evento di gelo tutto sommato della stessa rilevanza esattamente un anno fa, e di cui si può trovare riscontro con la lettura del seguente articolo: https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=7659 .
Nel 2004, tuttavia, tale forte irruzione artica di fine febbraio-inizio marzo era stato comunque un episodio isolato, a conclusione di un febbraio tutto sommato, a tratti, anche piuttosto stabile e mite, mentre quest’anno a far rilevare valori così rigidi è stata una breve incisiva fase di gelo continentale, il “burian” (pur inferiore rispetto alle aspettative), che ha fatto seguito ad un lungo anomalo periodo freddo e nevoso, con prevalenti irruzioni artiche dalla Valle del Rodano.
Ma è stata l’avvezione fredda continentale a mostrarci il picco del gelo di tutto l’inverno all’altezza di 850 hPa, con appena -6.3°C, ben superiori ai -5.3°C (sempre il culmine dell’inverno) dell’evento dello stesso periodo dell’anno scorso, d’origine però differente, artico-marittima. Alla fine le conseguenze a livello di valori termici al suolo non sono state così differenti, vista la coincidenza di favorevoli condizioni al gelo notturno.
Nel marzo 2003 regine del freddo il 2 marzo, secondo i dati rilevati dal Servizio Agrometeorologico, Illorai (SS) con -12.6°C e Villanova Strisaili (NU) con -11.1°C, due fra le località notoriamente più soggette alle intense quanto incredibili gelate da inversione termica. Stamane, a distanza di un anno esatto, è stata invece Gavoi (NU) la regina del freddo con -10.6°C (anomalia negativa rispetto alla norma di 12 gradi), mentre Villanova Strisaili si è fermata a -8.9°C.
Valori termici in ogni caso eclatanti anche quest’anno, con gelate assai diffuse su tutte le pianure, e ben 38 località, su un totale di 52 disponibili, finite sottozero (l’anno scorso furono 33 su 58). Solo le zone costiere sono riuscite a mantenersi su valori attorno a 0/+2°C, mentre anche Iglesias (CA), dopo oltre cinque anni, è scesa sottozero, con il valore minimo ufficiale del SAR pari a -0.3°C.
Sulla base della rete di stazioni del servizio Agrometeorologico dislocate in tutta la regione, nella giornata del 1 marzo i valori massimi diurni sono risultati mediamente più bassi rispetto alla norma di ben -7.91°C.
Nessun riferimento rispetto ai record purtroppo non disponibili per le stazioni curate dal SAR, di sicuro Cagliari Elmas con il valore odierno di -1.1°C, si mantiene comunque distante dai -2.2°C, record stabilito nel marzo 1998, mentre nel marzo 1971, nonostante la neve, a Cagliari non si scese al di sotto dei 0°C.
L’inverno, nel complesso, pur non avendo mostrato valori record, ha avuto una persistente pesante anomalia per i valori massimi, tanto che il febbraio 2005 è stato il più freddo dal 1974 ad oggi per Cagliari Elmas, con una media generale termica di appena +8.3°C, nonostante la scarsa frequenza di valori minimi rigidi sottozero.