L’estate 2004, iniziata quest’anno con significativo ritardo rispetto alle abitudini degli ultimi anni, si è confermata parzialmente tentennante nel corso del mese di luglio. Di tutt’altro spessore l’estate 2003, all’opposto l’estate 2002, che già nel mese di luglio aveva visto all’opera rilevanti passaggi perturbati, in particolare sul centro-nord della Sardegna.
Da qui ne conseguirebbe un’estate (più precisamente quello che abbiamo visto finora della stagione, ovvero circa due terzi), questa in corso, abbastanza povera d’anomalie, che la portano ad essere considerata fra quelle più climatologicamente nella norma degli ultimi 10-15 anni. Con ciò non deve essere inteso un luglio monotono e statico, in quanto è stato anzi assai dinamico.
Alcuni elementi salienti sono stati già analizzati (per approfondimento, richiamiamo questa news: https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=8671 ), ma vale la pena di citare un altro episodio assai fresco, verificatosi nella parte finale del mese.
Tale “sventagliata fresca”, che si è manifestata con un repentino peggioramento su molte regioni della Penisola, comprese quelle meridionali, ha causato un repentino abbassamento termico anche sulla Sardegna (isoterme a 850 hPa su valori anche appena sotto i +15°C), pur senza apportare fenomeni meteorici di rilievo.
L’avvezione fredda, d’intensità inferiore rispetto a quella giunta circa due settimane prima (a ridosso di metà luglio), ha apportato alcune giornate con temperature sensibilmente più fresche della media e venti sostenuti di maestrale, con valori massimi diurni che sulle coste settentrionali ed occidentali dell’isola, hanno faticato a superare i +22/+23°C nei giorni 26 e 27 luglio.
Piuttosto rilevante un evento di questo tipo nell’ultima decade del mese, fase culminante dell’estate. Mancavano addirittura dall’estate del 2000, irruzioni fresche di questa consistenza nel cuore di luglio. Tuttavia il mese ha visto un’oscillazione ciclica tra irruzioni fredde e ondate di caldo, altrimenti sarebbe stato decisamente sottomedia.
L’irruzione fredda appena citata è stata giusto preceduta da un’imponente ondata di caldo di matrice africana proprio all’inizio della terza decade, con culmine il 24 luglio, quando all’altezza isobarica di 850 hPa sono stati toccati i +25°C dal pallone sonda dell’aeroporto di Cagliari Elmas.
Nessun eccezionale picco termico, solo sulle zone interne si sono superati i 40 gradi, con Ottana, nel nuorese, che ha raggiunto i 42 gradi. Da segnalare che il caldo è stato accompagnare da sgradevoli condizioni d’afa, stante il prolungato flusso sciroccale che ha caricato d’umidità i bassi strati dell’atmosfera.
Nel Cagliaritano, il capoluogo non è andato oltre i 38 gradi, mentre Decimomannu è salita fino a +39°C. E dalla rete di rilevamento Davis (https://www.direttameteo.it/stazioni_meteo/ ) Sanluri (CA) non è andata oltre i +38.7°C, mentre la medesima temperatura raggiunta ad Ozieri (SS) è stata rilevata nell’ondata di caldo d’inizio mese.
L’onda calda d’inizio mese, sempre d’intensità moderata, ha avuto il suo culmine fra i giorni 7 ed 8 luglio, ma con condizioni d’afa generalmente più accettabili, specie per quanto concerne il Cagliaritano.
Infine, dal punto di vista delle precipitazioni, gran parte del territorio isolano è rimasto completamente a secco, con accumuli mensili che non vanno oltre i 5 mm in nessuna fra le stazioni del SAR (Servizio Agrometeo regionale). Niente d’anomalo, tuttavia va rimarcata l’assenza anche delle classiche situazioni d’instabilità normale termo-convettiva, che vedono relativamente spesso l’accendersi di temporali almeno sulle zone interne montuose.
Gli unici episodi di modesta instabilità sono avvenuti negli ultimissimi giorni del mese (la foto in alto si riferisce all’instabilità del 31 luglio), mentre un passaggio di una linea d’instabilità è avvenuto sul Cagliaritano nella notte tra il 10 e l’11, ma senza che i cumulonembi temporaleschi a base piuttosto alta abbiano riservato particolari precipitazioni.