La parte sud dell’Arco Alpino è alle prese con una persistente situazione siccitosa poiché continuano a dominare le figure anticicloniche di blocco che si oppongono al regolare ingresso delle perturbazioni atlantiche. Febbraio 2012 passerà sicuramente alla storia per gli sbalzi termici eclatanti: ricordiamo le prime due settimane del mese, trascorse in condizioni di gelo siberiano, ma poi la terza decade del mese ha riproposto la più mite e diretta influenza dell’anticiclone delle Azzorre, con temperature che sono salite portandosi molto al di sopra della media del periodo. Ora è in atto una nuova impennata della colonnina di mercurio, con la temperatura di zero gradi che, in alta montagna, si porterà mediamente oltre i 3200 metri di quota, come se fossimo addirittura in un contesto tardo primaverile o quasi estivo. In molte località montane, a circa 1500 metri d’altezza, si potrebbero raggiungere valori attorno ai 15 gradi.
Eccessi di gelo, eccessi di caldo: tutto è accaduto nell’arco di poche settimane, ma l’elemento comune di fatto resta la scarsità di precipitazioni, analogamente ad un trend che si protrae da tantissimi mesi. Due sono le maggiori problematiche di questo contesto anomalo con troppi sbalzi termici: anzitutto il rischio valanghe marcato (specie su Alto Adige, Dolomiti, Gruppo Ortles-Cevedale, Alpi Retiche) ed ora ancor più accentuato dal troppo caldo in quota, poi non si può certo trascurare lo stato dei ghiacciai, particolarmente sensibili non tanto ai picchi di caldo, ma soprattutto alla mancanza di precipitazioni. E in tal senso, quest’inverno, ma anche lo scorso autunno, sono stati davvero tremendi.
Scenari particolarmente critici, con paesaggi che assumono delle sembianze quasi estive, si segnalano soprattutto in Trentino e Veneto sulle Dolomiti, con pochezza di neve che spicca anche sulle cime più alte. Caldo e siccità sono risultati fattori determinanti per la cancellazione della terza prova di Coppa del Mondo di scialpinismo, la quale si sarebbe dovuta svolgere il prossimo week-end a Lagorai Cima d’Asta. La gara è stata annullata dagli organizzatori per scarsità di neve sul percorso. Le zone a nord delle Alpi hanno fatto eccezione, beneficiando di tanta neve nella prima parte dell’inverno. Tuttavia, nelle ultime settimane le precipitazioni hanno scarseggiato anche sui versanti nord dell’Arco Alpino ed il caldo fuori stagione sta favorendo una rapida fusione del manto bianco, che in precedenza era invece preservato grazie al clima gelido.