Non siamo in presenza di un’irruzione di aria artica, freddissima in quota, o di una siberiana, freddissima soprattutto al quoto, e pur tuttavia nelle montagne del Veneto continuano a registrarsi valori termici molto bassi, con punte inferiori ai -20°C a quote medio basse, quando ad esempio, ai 2000 metri dei passi dolomitici, in genere non si scende sotto i -7/-8°C.
In queste valli venete vengono infatti a crearsi le giuste condizioni per forti inversioni termiche notturne, dovute ad irraggiamento, effetto aumentato ancora dall’innevamento del terreno.
In alcune zone di valle in ombra orografica, che ricevono poche ore di sole al solo, le forti inversioni termiche si sono protratte oggi fino a mezzogiorno. Ecco il commento di Bruno Renon, del centro ARPAV, in merito alle temperature registrate alle ore 11:45:
Alle ore 11:45 noti come l’inversione termica, che durante la notte è stata molto forte, si riscontra in qualche zona anche in queste ore diurne, accentuata nelle valli in cui il fondovalle è ancora in ombra orografica.
Si veda, fra tutti, in Comelico (zona geografica del Bellunese vicina al confine con l’Austria) il caso del paese di fondovalle di S.Stefano di Cadore (895 m – in ombra) dove si registravano a mezzogiorno -14.6°C e quello di Casamazzagno posto su versante soleggiato (1345 m) dove il termometro segnava +1.3°C.
Durante la notte S.Stefano di Cadore è risultato, assieme ad Asiago, il paese più freddo del Veneto, con -17°C.
La punta estrema di freddo in questa regione è stata misurata stanotte sul Piano di Valmenera (depressione carsica sull’Altopiano del Cansiglio) dove si sono toccati i -23°C (-24°C ieri , -28°C il 30 dicembre , -35.5°C il 1° marzo 2005 ).