Un’intera regione è in ginocchio per le precipitazioni alluvionali che si sono avute dall’11 al 13 novembre. In circa 48 ore le piogge sono cadute incessanti e a tratti in maniera intensa, portando all’esondazione di fiumi e torrenti: sul versante centro-meridionale della regione (a Pintura di Bolognola) si è avuto un picco di ben 487 mm di pioggia, quantitativo pari a quello che dovrebbe cadere nell’intera stagione piovosa. E’ questo solamente il dato più eclatante delle precipitazioni, che in molti territori hanno comunque ampiamente superato i 200 mm. Si tenta faticosamente di tornare alla normalità ed è appena iniziata la conta dei danni: il presidente della Regione ha chiesto al Governo la proclamazione dello stato d’emergenza per la straordinaria ondata di maltempo. Nella foto in basso l’acqua invade la strada nella zona di Cantiano.
L’evento è paragonabile a quello dell’alluvione del 2011, con quantità di pioggia e distribuzione delle precipitazioni del tutto simili. Non c’è solo il 2011, in quanto il territorio marchigiano ha dovuto subire più volte, con sempre maggior frequenza, eventi disastrosi legati a precipitazioni meteoriche anomale. Ecco alcuni eventi più o meno recenti: Ancona 1972 (due giorni di pioggia e si stacca la grande frana di Ancona che risulterà uno degli eventi più disastrosi della storia geologica d’Italia); Marche centrali 1976; Tronto 1992 (370mm in 24 ore che causarono il più imponente evento alluvionale delle Marche); Potenza, Chienti, Ete morto e Tenna, 1998; Marche centro-meridionali, 1999, 2000 e 2001; Aspio, 2006; Ete morto 2009; Ete vivo 2011. E ci risiamo, con l’aggravante degli scarsi interventi riguardo la pianificazione e programmazione territoriale.