Quella che si è abbattuta su parte del promontorio garganico è stata una cascata di pioggia davvero impressionante, senza precedenti nel periodo storico considerato: acqua e fango hanno travolto in particolare la zona dell’abitato di San Marco in Lamis, dove nelle ultime 24 ore sarebbero caduti fino a 266 mm di pioggia, portando all’evacuazione di molte abitazioni della parte alta. Ma il maltempo va avanti imperterrito da alcuni giorni, seppure non con l’intensità manifestata quest’oggi: se si sommano le piogge cadute da lunedì, arriviamo ad un totale di 380 mm che ben delinea la portata del disastro. Anche a Rignano Garganico ci sono stati numerosi allagamenti di seminterrati come pure a San Giovanni Rotondo, fin da ieri sera. Non è stata risparmiata nemmeno la zona di Cagnano Varano, dove l’acqua ha invaso i piani terra delle case popolari.
La causa di queste piogge così violente e prolungate va ricondotta ai temporali autorigeneranti, che per diverse ore hanno stazionato, tra la notte e questa mattina, sulla medesima area del versante sud del Gargano. A far la differenza è stato l’effetto stau indotto dai rilievi, che hanno esaltato le piogge, oltre all’elevatissima instabilità atmosferica che ha alimentato i temporali. La Puglia Settentrionale si è venuta a trovare nell’esatta zona di convergenza fra correnti relativamente più calde ed umide marittime rispetto a quelle più fresche balcaniche: purtroppo permane il rischio d’ulteriori fenomeni violenti. Nel frattempo monta la polemica su un evento che ha colto di sorpresa: le strutture della Protezione Civile avevano infatti stimato in “moderato” il rischio idrogeologico (che solitamente prevede non più di 40-50 millimetri di pioggia).