Termina l’anno, è tempo di bilanci. Per cosa verrà ricordato, meteorologicamente parlando, l’anno 2012 in Italia?
SUPER GELO
L’evento principe è stato quello del febbraio 2012, di breve durata ma intensissimo, ha portato freddo estremo e nevicate diffuse anche in zone poco avvezze ai rigori invernali. Come non ricordare la nevicata di Roma ad oltre 25 anni di distanza dall’ultimo grande episodio nevoso sulla Capitale? O le immense nevicate che hanno colpito la dorsale adriatica tra la Romagna e l’Abruzzo? Un mese da ricordare anche dal lato termico. La prima decade è stata tra le più fredde che vi siano state in Italia dal secondo dopoguerra, non tanto distante dal gennaio ’85 o dal febbraio ’56, anche se la mite ultima decade ha attenuato l’anomalia mensile ad un comunque importante -2,5°C.
SUPER CALDO
Il secondo evento è legato al lungo periodo caldo estivo, cominciato a metà giugno e terminato a fine agosto: +3°C, +2,5°C, +3°C, i gradi di anomalia rispetto alle medie trentennali, rispettivamente di giugno, luglio e agosto, che ne fanno la seconda estate più calda dei tempi recenti dopo quella ancor più terribile del 2003.
ALLUVIONI
E veniamo ai mesi più recenti, quelli autunnali, che ancora una volta hanno riproposto situazioni alluvionali in varie zone d’Italia. Questa volta è stata probabilmente la Toscana la regione più colpita dalle calamità alluvionali, regione tra l’altro, che proveniva da un periodo di estrema siccità.
NUOVO INVERNO: INIZIO FREDDO
Terminiamo con dicembre. Che mese è stato? Il primo mese del nuovo inverno ha subito riproposto crude condizioni invernali su gran parte d’Italia. La prima decade è stata la più fredda e nella prima metà del mese le nevicate sono state frequenti e localmente abbondanti prima al Nord, fino in pianura, e poi al Centro Italia. L’ultima parte del mese, nel periodo delle feste natalizie, ha visto invece l’arrivo di un anticiclone subtropicale che ha portato i termometri ad impennarsi soprattutto al Centro-Sud e in montagna, mentre le pianure del Nord, complici le inversioni termiche, sono rimaste al gelo e immerse nelle nebbie.
Complessivamente il mese chiude in media termica rispetto alla norma 61/90, e un po’ più freddo rispetto ai trentenni più recenti, confermando il trend degli ultimi anni che vuole un ritorno ad inverni un po’ più freddi rispetto a quelli degli anni ’90 e dei primi anni ‘2000. Dopo l’attuale pausa mite, proseguirà questo trend anche nel resto dell’inverno? Sarà materia da trattare nel consuntivo 2013.
Nella foto allegata del nostro lettore Michele Tana, sci di fondo sulla spiaggia a Vasto Marina (Chieti) durante l’ondata di gelo e neve di febbraio.