Presentano accenni di risalita, dopo quasi due anni di stasi o di diminuzione, le temperature globali registrate via satellite.
Al livello della bassa troposfera, tra gli 0 ed i 3000 metri di quota, si è registrato, nel corso del Gennaio 2009, uno scarto termico di +0,3°C rispetto alla media 1979-2008, e si tratta dell’aumento più sensibile dal Marzo 2007, quando fu di +0,4°C.
Come di consueto, l’Emisfero Nord si è riscaldato in modo maggiore rispetto a quello Sud, per la precisione +0,44°C contro +0,16°C, ed anche la terraferma è risultata più calda della superficie oceanica (+0,61°C contro +0,28°C).
Sappiamo, tuttavia, che, da questa scansione termica, vengono escluse tutte le aree terrestri con altezza superiore ai 3000 metri, tra le quali l’Altipiano del Tibet, o la Cordigliera delle Ande, ma, più importante, tutto il Plateu Antartico.
Un confronto tra i due Poli può essere effettuato allora prendendo come riferimento i dati dei sensori della Media Troposfera, che hanno il massimo di densità di rilevazione a circa 5000 metri di quota.
In questo caso l’aumento a livello globale è stato decisamente più basso, appena +0,07°C rispetto alla norma trentennale, questo grazie anche ad un Polo Sud che è stato più freddo della norma di -0,62°C, contro un Polo Nord più caldo di +0,95°C.
I due tipi di rilevazione satellitare hanno quindi pregi e difetti, il primo esamina lo strato d’aria in cui viviamo, ma esclude l’Antartide quasi per intero, mentre il secondo è più omogeneo, ma esamina solo i dati a 5000 metri di altezza.
Attendiamo a questo punto i dati ufficiali della NASA, riguardanti l’andamento delle temperature rilevate nello scorso mese di Gennaio.