Aprile, con le rilevazioni dei sensori satellitari, sembra esser stato un mese in linea con la norma trentennale 1979-2009, con uno scostamento di appena +0,09°C nei sensori della bassa troposfera, e di -0,04°C per quello che riguarda i sensori della media troposfera.
Abbiamo già accennato più volte alla differenza tra questi tipi di dati.
I sensori del canale di ricezione TLT calcolano i dati termici di uno spessore atmosferico inferiore ai 3000 metri di quota, escludendo quindi i preziosi dati dell’Antartide, o di altopiani e catene montuose a quote elevate.
Tuttavia, sono i più indicativi per la quota atmosferica nella quale viviamo.
I sensori del canale TMT presentano invece la massima “densità” di rilevazione a quote attorno ai 5000 metri di altezza, indicando quindi le variazioni termiche soprattutto della media troposfera.
Le differenze tra i due tipi di dati sono notevoli nel lungo termine: in trent’anni abbiamo avuto un trend di crescita termica pari a +0,155°C per i dati della bassa troposfera, e di soli +0,090°C nella media troposfera: in pratica ci riscaldiamo di più a livello del suolo che non in quota!
Questo trend, comunque, vorrebbe dire un aumento termico medio di +1,5°C alla fine di questo secolo, in linea con le aspettative più basse dell’IPCC.
Tornando al mese di Aprile, esso si è presentato come il più freddo di quest’anno, anzi, è stato il più freddo (come scarto dalla norma), dallo scorso mese di Agosto.
Stavolta è stata scarsa la differenza tra Emisfero Nord ed Emisfero Sud (+0,12° contro +0,05°), mentre più netta appare quella tra Polo Nord (+0,20°C), e Polo Sud (-0,28°C).
Infine, uno sguardo al grafico in allegato, che mostra gli scarti dalla norma termica degli ultimi trent’anni per latitudine.
Notiamo come ad essersi riscaldato sia stato soprattutto il Polo Nord e le alte latitudini settentrionali, specie al di sopra dei 50° di latitudine.
Caldissimo è stato l’anno 1998, un po’ ovunque, poi anche gli anni centrali del decennio Duemila.
Si è verificato un certo raffreddamento termico a partire dallo scorso anno.
Notare come le “ondate di caldo” sul nostro Pianeta abbiano un andamento periodico, interessando il 1983, il 1988, il 1992, il 1998, gli anni tra il 2003 ed il 2007.
Probabilmente, esiste una correlazione con il fenomeno periodico di “El Nino”, che, comparso negli anni suddetti, tende a riscaldare l’intero globo (come nell’anno più caldo finora registrato, il 1998).