Dopo aver mostrato cenni di ripresa a luglio, l’attività solare è tornata a livelli bassissimi. Con una sequenza ufficiosa di 22 Spotless days (giorni senza macchie) fra il 31 luglio e il 21 agosto, è stata eguagliata la più lunga finora registrata nel 2009 (20 gennaio – 10 febbraio). Da quel che rimandano le osservazioni dirette inoltre, non si scorgono segnali d’una prossima comparsa di nuove macchie: è dunque lecito attendersi che tale serie di Spotless days possa ulteriormente allungarsi. È la nona volta che, nel trapasso fra i cicli 23/24, si realizza una sequenza superiore ai 20 giorni: la più importante si ebbe fra il 21 luglio e il 20 agosto 2008 (31 giorni). In quel caso, agosto rasentò la possibilità di divenire il primo mese spotless dal giugno 1913, ma i due principali centri di calcolo mondiale attribuirono un RI 0,5 (SIDC) e un RA 0,2 (NOAA) per una macchia comparsa nei giorni 21-22.
Nella seconda immagine è possibile analizzare il trapasso fra i cicli 23/24 aggiornato a luglio. La linea blu (lo Smoothednumber) elimina le irregolarità derivanti dagli andamenti mensili (linea viola puntata) e permette di scorgere la tendenza; come si può notare, si ferma all’inizio del 2009 (media mobile). La linea rossa è invece una previsione riguardante il ciclo 24: secondo tale proiezione, il massimo si dovrebbe raggiungere nella prima parte del 2013. (Cliccare sull’immagine per ingrandirla)
Curiosamente, a un anno esatto di distanza, si ripropone la possibilità d’un mese spotless, evento che potrebbe cominciare a far parlare di anomalia per un minimo che, da questo punto di vista, ha preso avvio il 27 gennaio 2004 (primo giorno senza macchie dopo il massimo del ciclo 23).
Ma c’è un altro, e forse più importante elemento, di cui tener conto. Con la modesta attività di luglio, lo Smoothed monthly sunspot number, ovvero quel parametro che misura l’andamento medio del magnetismo solare derivante dalla comparsa (o dall’assenza) delle macchie, aveva mostrato una lieve ripresa, cosa che poteva far supporre il raggiungimento definitivo del minimo. Nel quadro seguente è sintetizzato il trend dello Smoothed number (SIDC) per l’ultimo semestre, cui viene aggiunta la proiezione nel caso in cui l’agosto 2009 terminasse spotless:
08.2008 2,7
09.2008 2,3
10.2008 1,9
11.2008 1,8
12.2008 1,7
01.2009 1,8
02.2009 1,9 (ipotetico)
Come si noterà, anche se agosto archiviasse RI 0, lo Smoothed number continuerebbe a crescere: e ciò perché l’indice è il prodotto d’una doppia media mobile riferita ai 12 mesi precedenti (il dato di agosto servirà infatti per aggiornare lo Smoothed number di febbraio), sulla cui inerzia il singolo mese non ha influenze decisive: insomma, è un indicatore forte. Ecco però cosa accadrebbe se, nel prossimo trimestre, l’attività magnetica si mantenesse sui livelli di inizio 2009 e, fra settembre e novembre, l’RI mensile si attestasse a circa 1:
03.2009 1,9
04.2009 1,8
05.2009 1,6
Si tratta, è bene ribadirlo, di pura ipotesi: tuttavia, non completamente disgiunta dalla realtà, poiché la quiescenza di agosto era inattesa e lascia aperta la possibilità che si prolunghi. Un’evoluzione come quella descritta comporterebbe dunque una nuova discesa dello Smoothed number sino a livelli che non si raggiungono dal settembre 1913, posticipando ulteriormente l’uscita dal minimo dei cicli 23/24. A quel punto allora, parlare di anomalia secolare comincerebbe ad avere un senso.
Nota
Sulle connessioni fra bassa attività solare e clima terrestre, le ultime teorie si possono leggere nei seguenti articoli: meteogiornale.it/news/read.php?id=20705 meteogiornale.it/news/read.php?id=20706