E’ un’ estate molto difficile sul fronte siccità in molte zone del Pianeta, nel nostro Continente, ma anche dall’altra parte dell’Oceano. Circa un terzo del territorio degli Stati Uniti soffre una situazione di seria siccità, la peggiore degli ultimi 50 anni, che mette a rischio i grandi raccolti (mais, soia e grano), quelli che hanno il maggiore giro d’affari. L’allarme siccità potrebbe durare, per gli Stati Uniti, anche nei prossimi due decenni. L’allarmante previsione, che riguarda anche altre zone del Pianeta, è contenuta in uno studio pubblicato sulla rivista Nature Climate Change. A firmare lo studio è Aiguo Dai, ricercatore presso il Centro Nazionale per la Ricerca Atmosferica finanziato dal governo federale.
Secondo Dai, a rendere più gravi e prolungati i prossimi periodi di siccità saranno i cambiamenti climatici. Negli Stati Uniti, il principale responsabile è il ciclo di aria fredda che ha interessato la temperatura superficiale dell’Oceano Pacifico orientale, con forte riduzione delle precipitazioni sopratutto sulla parte occidentale del Paese. Una situazione simile si è già verificata negli anni ’30, nell’era delle Dust Bowl, le tempeste di sabbia che colpirono Stati Uniti e Canada.
La situazione negativa, secondo lo studio, dovrebbe prevalere ancora per i prossimi uno o due decenni, portando ad una sempre maggiore siccità, con sempre meno pioggia e maggiore evaporazione: riflessi fortemente negativi potrebbero aversi anche in Sud America, Europa meridionale e Africa.