A PANAREA LABORATORIO DEL FUTURO – Scoprire come evolverà l’ecosistema del Mediterraneo e degli Oceani, in tempi di cambiamenti climatici, non è facile, ma esiste un’area sottomarina dove probabilmente vi sono le condizioni marine che gli scenziati si aspettando come tendenza nei decenni a venire. Ecco perché è stato aperto un grande laboratorio di ricerca naturale sul cratere sommerso Bottaro, al largo di Panarea, un luogo unico con caratteristiche chimico fisiche riscontrabili solo in altri 3 siti come Ischia, Giappone e Nuova Guinea. E’ qui che il gruppo di ricerca dell’Università di Bologna sta portando avanti il progetto di ricerca CoralWarm, finanziato dall’European Research Council, il più importante organo europeo di finanziamento alla ricerca di frontiera, e ha visto pubblicati i risultati su Nature Climate Change.
FUORIESCE CO2 PURA – Tutte le Isole Eolie hanno la particolarità di poggiare su un vulcano, che ha la sua massima espressione in Stromboli, ma questo sito è unico perché dal fondo del mare fuoriesce praticamente anidride carbonica pura: tale miscela di gas, con la più alta concentrazione d’anidride carbonica al mondo, viene fuori da una frattura attiva del diametro di circa 20 metri e lunga 30. La CO2 si scioglie in acqua, trasformandosi in debole acido, l’acido carbonico, e modificando il pH dell’acqua. La concentrazione d’anidride carbonica aumenta man mano che ci si avvicina: partendo da 35 metri di distanza dal centro dell’emissione si è provato che si incontrano via via gli stessi scenari ipotizzati dall’Ipcc, fino ad arrivare all’ipotesi più catastrofica, dove la CO2 è praticamente il gas esclusivo.
ECOSISTEMA DEL FUTURO – Sulla base di queste emissioni esclusive, ripoducibili solo in laboratorio, è stato possibile studiare come si comportano ed adattano gli organismi marini al mutamento della concentrazione di CO2 nell’acqua: informazioni utilissime, dato che per la fine del secolo gli oceani potrebbero trovarsi nelle medesime condizioni che i ricercatori hanno trovato sul fondo del mare. Si è così scoperto che in ambiente acido i molluschi e i coralli vanno in crisi e non sono più in grado di calcificare, mentre gli organismi più semplici come le alghe sono in grado di resistere, modificando addirittura i minerali sintetizzati. Un’ulteriore conferma di come la repentina immissione di biossido di carbonio nell’atmosfera negli ultimi due secoli stia già determinando profondi cambiamenti negli habitat del mare, da sempre culla della vita.