Per giungere a tale conclusione il team di ricerca guidato da Kurt Lambeck, della National University of Australia, ha analizzato le fluttuazioni del livello del mare negli ultimi 35 mila anni basandosi sulle variazioni del volume di ghiaccio del nostro pianeta.
Secondo gli scienziati australiani l’aumento del livello del mare rilevato negli ultimi 150 anni ha avuto un tasso di crescita di parecchi millimetri all’anno. E’ un processo che non ha precedenti nella storia, neppure nei millenni precedenti. Nei registri geologici e paleoclimatici non esistono oscillazioni da 25 a 30 cm in periodi di appena 100 anni.
Per i ricercatori le uniche ragioni che giustificano questo insolito aumento del livello dei mari e degli oceani coincidono con l’arrivo dell’era industriale e del conseguente riscaldamento globale. Dati precedenti, provenienti da diverse aree del pianeta, testimoniano come le fluttuazioni naturali del livello del mare abbiano raggiunto al massimo un paio di centimetri in periodi di 100 anni.
Lo studio affronta anche il rapporto tra la fusione dei ghiacci e l’innalzamento del livello degli oceani. Rapporto che implica altri fattori complessi, come l’attrazione gravitazionale tra il ghiaccio e l’acqua. D’altra parte, il peso degli strati di ghiaccio nelle zone del pianeta dove questo è presente aiutano a schiacciare la crosta terrestre e quindi diminuire il livello del mare. Scenario che viene capovolto quando si verifica la fusione dei ghiacci polari.
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