Anche se non è stato ancora possibile determinare se il ghiaccio antartico ha raggiunto la sua massima estensione annuale, le ultime rilevazioni indicavano il superamento dei 20 milioni di chilometri quadrati. Ed è la prima volta, da quando si utilizzano le moderne rilevazioni satellitari, che si raggiunge tale valore.
Secondo il glaciologo della NASA Nathan Kurtz, non è un evento inaspettato. Lo studioso sottolinea come molti modelli climatici in realtà prevedano un ulteriore aumento della banchisa antartica. Fattori come l’aumento di acqua gelida e velocità del vento più elevate favoriscono la crescita e l’espansione del ghiaccio. Nel lungo termine, sostiene Kurtz, l’aumento di temperatura in prossimità della superficie dovrebbe cominciare a sciogliere il ghiaccio e fermare l’espansione. Peraltro lo stesso Kurtz ci tiene ad evidenziare come non si tratti di una crescita eclatante. La tendenza generale di espansione della banchisa antartica è solo un terzo della fusione del ghiaccio artico.
Il ghiaccio marino antartico si sviluppa ed evolve in modalità e circostanze molto diverse rispetto all’Artico. Al Polo Nord il ghiaccio marino è quasi privo di sbocco sul mare, mentre il ghiaccio marino del Polo Sud si sviluppa in mare aperto e circonda una vasta massa di terra. Si tratta di una differenza sostanziale che influisce su espansione e ritiro del ghiaccio quale risposta alle variazioni climatiche. Da qui,ovviamente, le notevoli divergenza tra le due aree del Pianeta.