Secondo una ricerca preliminare, eseguita da un team di esperti della Texas Agricultural and Mechanical University (TAMU), l’enorme quantità di polveri sottili immesse in atmosfera dai Paesi Asiatici – in particolare dalla Cina – influenzerebbe la circolazione atmosferica a livello mondiale.
“I modelli indicano che l’inquinamento asiatico ha un impatto sui piani più alti dell’atmosfera, determinando un rinforzo di fenomeni quali tempeste e cicloni”, ha dichiarato il prof. Renyi Zhang del TAMU. “Le polveri sottili raggiungono un’altezza di oltre 9 km, incidendo pertanto sulla formazione delle nubi, nella quantità di precipitazioni, nell’intensità delle tempeste e in tutte quelle dinamiche che agiscono sul clima globale. E’ assai probabile che tale incidenza si stia manifestando soprattutto sulle condizioni meteorologiche del Nord America”, ha proseguito lo scienziato.
L’inquinamento atmosferico rappresenta un problema enorme in tutta l’Asia, soprattutto in Cina, dove il livello delle polveri sottili è spesso maggiore di 100 volte rispetto allo standard fissato dall’Organizzazione mondiale della sanità. È stato inoltre osservato che la concentrazione di sostanze nocive nell’aria aumenta nella stagione fredda, con l’utilizzo del riscaldamento domestico. Il governo cinese ha da tempo promesso di stringere gli standard di inquinamento stanziando fondi appositi per rimediare al problema.
I ricercatori sottolineano come al momento si tratti di uno studio preliminare, il ché significa che v’è necessità di ulteriori approfondimenti. “Dobbiamo eseguire una serie di analisi più dettagliate per scoprire come questi agenti inquinanti vengono trasportati e quanto realmente incidono sul clima”, ha concluso Zhang.
I risultati sono stati pubblicati nell’ultimo numero di “Nature Communications”.