La galoppante marcia del global warming ha avuto di recente un ridimensionamento, che in gran parte si è giustamente attribuito all’episodio di Nina (anomalie negative delle temperature superficiali oceaniche sul Pacifico) che ormai volge definitivamente al termine. Negli ultimi anni abbiamo vissuto una prolungata fase di minimo solare, su cui si è ampiamente dibattuto: di sicuro la nostra Stella sembra avviata ad una fase di bassa attività anche riguardo il nuovo ciclo, il cui massimo dovrebbe toccarsi nell’estate del 2013.
Ebbene, sulla base di alcuni ultimissimi studi ci potrebbe essere lo zampino del Sole sul rallentamento termico che, in base ad ipotesi tutte da dimostrare, potrebbe ulteriormente accentuarsi già nei prossimi anni. A sostenerlo è lo Space and Science Research Center che, con un parente congiuto assieme a molti altri scienziati, ipotizza come il periodo di riscaldamento del clima degli ultimi anni sarebbe ormai giunto al termine.
L’inizio di questa nuova era viene supportata proprio sulla base dell'”ibernazione solare”, ovvero un ciclo ripetitivo di 206 anni del sole, con le temperature gradualmente più fredde che dovrebbero perdurare per i prossimi 2 o 3 decenni. Forse è un po’ azzardato fare ipotesi legate a possibili “piccole ere glaciali” improvvise, anche se qualche studioso non esclude l’avvento di un periodo del tutto simile a quello del “minimo di Maunder”, quando la bassissima attività del sole coincise con un periodo molto freddo per molte zone della Terra, a cavallo fra il 1645 ed il 1715. Non solo il minimo di Maunder, ma anche il minimo di Spörer ed il minimo di Dalton coincisero con un periodi contraddistinti da temperature globali sotto la media.
Grazie al Sole, sembra quindi aprirsi un dibattito fra i fautori delle comprovate “tesi serriste” (basate in gran parte su cause antropiche) e coloro che credono ad un’inversione di questo ciclo. Secondo studi effettuati dalla NASA su documentazioni inerenti l’attività solare degli ultimi 6000 anni, quando si ha un numero di macchie inferiori a 50, è un preciso segnale delle possibili ripercussioni in termini di raffreddamento a livello globale. Inoltre, la ricerca SSRC e quella di altri ricercatori mostra che sconvolgimenti geofisici, come i più grandi terremoti ed eruzioni vulcaniche, possono verificarsi durante questi eventi solari. Un rapporto di causa-effetto tra la bassa attività delle macchie solari e gli inverni più freddi resta però ancora oggetto di profonda discussione.