Come se non bastassero tutti i meccanismi complessi che regolano il clima, l’aumento dei gas serra ed i loro effetti poco prevedibili sulla nostra circolazione atmosferica, adesso compare un nuovo elemento che potrebbe cambiare le carte in tavola, ed è l’inquinamento di particolati.
La teoria del “vulcano umano”, in realtà, non è nuova, ma compare per la prima volta negli anni ’60 del Secolo scorso per spiegare l’abbassamento termico globale che la Terra sperimentava a quell’epoca.
Si teorizzò che l’inquinamento di polveri e di particelle solforiche sollevate dall’attività industriale, riflettesse la radiazione solare, portando così ad un generale raffreddamento del nostro Pianeta.
Si è anche teorizzato, successivamente, che l’effetto serra dovuto all’incremento della CO2 abbia superato l’effetto di raffreddamento così prodotto, in modo tale che la temperatura ha potuto riprendere ad aumentare a partire dagli anni ’80.
Ma le nuove misure satellitari hanno dimostrato che la luminosità della nostra atmosfera, dovuta all’inquinamento, è calata addirittura in media del 10% negli ultimi trent’anni, e continua a calare con un tasso del 3% ogni dieci anni.
Il calo della radiazione solare che arriva sulla superficie terrestre, è dovuto in parte alla presenza di particelle di polvere, come detto, e di solforati, che la respingono nello spazio, ed in parte all’aumento della nuvolosità dovuto alla più elevata presenza dei nuclei di condensazione del vapore acqueo.
Questo importantissimo fattore dovrà essere considerato, d’ora in poi, nella modellistica che si occupa dei cambiamenti climatici futuri, ma, oltre che il clima, anche l’agricoltura rischia di essere penalizzata da un calo della radiazione solare.
Infatti, la carenza di luce può causare una diminuzione della produzione agricola, e della crescita vegetale in genere.
Gli effetti dell’attività umana sull’ecologia e sul clima terrestre sono molto più complessi di quanto non si pensi, e, probabilmente, altre conseguenze sono ben lontane dall’essere scoperte, e lo saranno solamente nei prossimi anni con l’avanzare della ricerca scientifica in questo campo.