Stiamo parlando di autentici mostri in grado di produrre venti sino a 800 km/h e crediamo non ci sia bisogno di dirvi quale grado di distruzione potrebbero provocare venti di quell’intensità. Ma c’è qualche dato incontrovertibile a sostegno di questa tesi? Ebbene si.
In 30 anni la potenza degli uragani è raddoppiato. Durante l’ultima stagione (2015), abbiamo avuto il più potente uragano dall’inizio delle registrazioni (1949). Stiamo parlando di “Patricia”, che nel mese di ottobre 2015 ha colpito il Messico raggiungendo la massima categoria nella scala Saffir-Simpson. La velocità del vento ha raggiunto punte di 325 km/h mentre nell’occhio del Ciclone si misurava (il 23 ottobre) una pressione di 880 hPa. A detta degli esperti, nei prossimi anni potremmo assistere a manifestazioni ancora più violente.
I climatologi statunitensi, autori dello studio, fanno presente che in caso di un aumento della temperatura globale di altri 4-5°C, potrebbero apparire i cosiddetti “iperuragani”, ovvero uragani non classificabile all’interno della scala di riferimento. Queste strutture avrebbero una pressione di circa 650 hPa spaventose raffiche di vento fino a 800 km/h. Le nuvole che andrebbero a crearsi potrebbero spingersi sino a 30 km di quota, mentre sulle coste potrebbero abbattersi onde di oltre 20 metri. I danni derivanti, ovviamente, sarebbero incalcolabili.