Gennaio 2016, non ci stancheremo mai di ricordarlo, è risultato eccezionalmente caldo. Il caldo si è ripercosso soprattutto sul Circolo Polare Artico, con anomalie termiche positive che oltre il 75° parallelo hanno sfiorato 10°C. Ovviamente tali anomalie hanno avuto effetti devastanti sulla banchisa artica.
I ricercatori National Snow and Ice Data Center di Denver (Colorado, Stati Uniti) hanno confermato un’estensione superficiale del ghiaccio artico inferiore a tutti i mesi di gennaio degli anni precedenti. L’estensione del 2016 era pari a 13,5 milioni di chilometri quadrati, ovvero circa 1,04 milioni al di sotto della media trentennale 1981-2010. E’ un valore che supera il record precedente del gennaio 2011.
Il mese di febbraio sembrerebbe aver fatto addirittura peggio, con 1,16 milioni di chilometri quadranti in meno della media trentennale e 200 mila chilometri quadrati al di sotto del precedente record del febbraio 2005. La maggior perdita di ghiaccio è stata registrate tra il Mare di Barents e Kara.