Non è una novità che il pack artico sia in forte sofferenza, che appare in ritirata davvero inesorabile: l’estensione dei ghiacci ha raggiunto nello scorso settembre il nuovo minimo storico, ma a preoccupare fortemente è soprattutto la limitazione dello spessore dei ghiacci, che rende ancora più vulnerabile tutto lo scenario sull’evoluzione molto pessima attesa per i prossimi anni. Nell’ultimo decennio i ghiacci dell’Artide si sono ridotti in volume del 36% in autunno e del 9% in inverno. Questo è quel che risulta dai dati rilevati dai satelliti ambientali Cryosat-2 e ICEsat, rispettivamente dell’Agenzia Spaziale Europea e della Nasa.
La ricerca ha scoperto che tra il 2003 e il 2008 volume dei ghiacci autunnali era mediamente di 11.900 chilometri cubici, mentre tra il 2010 ed 2012 il volume è sceso a 7.600 km cubici, con una perdita di 4.300 km cubici. Tra il 2003 ed il 2008 i ghiacci nel periodo invernale avevano un volume di 16.300 km cubici, mentre tra il 2010 e il 2012 sono scesi a 14.800 km cubici, con una riduzione di 1.500 km cubici. Questi dati ci indicano che la riduzione interessa anche i ghiacci invernali. Anche se due anni sono troppo pochi per tirare conclusioni, va detto comunque che una riduzione dei ghiacci in inverno ha un forte impatto su quelli estivi.