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Gennaio 2008: la temporanea (?) crisi del Global Warming

di Massimo Aceti
01 Mar 2008 - 12:14
in Senza categoria
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gennaio-2008:-la-temporanea-(?)-crisi-del-global-warming
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Nell'immagine (fonte www.ncdc.noaa.gov) si notano le forti anomalie positive (in rosso) nell'area asiatica settentrionale e quelle altrettanto forti ma negative (in blu) nell'Asia centrale e nella zona del Pacifico Equatoriale.
E’ stato già più volte sottolineato, dal MeteoGiornale con l’articolo di Marco Rossi, e dal Climate Monitor con quello del meteorologo Guido Guidi: gennaio 2008 segna un break del Global Warming a livello mondiale, forse per causa della Niña strong, o del minimo solare, o dei venti in prevalenza antizonali (QBO negativa), o più probabilmente di un insieme di questi fattori. Ma di certo, come il caldissimo inizio del 2007 non fu indice di un’accelerazione del Global Warming, un mese in controtendenza non determina il cambiamento di un trend consolidato ormai più che ventennale.

In questo articolo più che scoprire le cause di questo “raffreddamento globale” daremo evidenza ai dati e ai principali accadimenti climatici di questo primo mese dell’anno.

Secondo i dati del NCDC (National Climatic Data Center) la combinazione dei dati marini e terrestri globali mostra una lieve anomalia positiva, quantificata in +0.18°C, rispetto alla media del XX secolo, che ne fa il 31° gennaio più caldo, ma solo il 70° più caldo (e 60° più freddo) nelle terre emerse del nord emisfero. I dati delle sole terre emerse differiscono lievemente e mostrano una risicatissima anomalia di -0.01°C sempre rispetto alla media secolare, anomalia che è negativa per la prima volta in gennaio dal 1982. I soli mari hanno invece avuto un’anomalia di +0.25°C, nonostante la Niña capace di raffreddare notevolmente il Pacifico Equatoriale.

Il mese è stato particolarmente freddo in Cina, interessata da varie e severe tormente di neve di cui il MeteoGiornale ha dato spesso notizia. Al contrario in Australia si è concluso il gennaio più caldo dall’inizio delle rilevazioni, con anomalie positive di 3/4°C nella parte centro-occidentale della nazione. Le altre zone in cui le temperature sono state superiori alle medie sono l’Europa, il nord Asia, gli Stati Uniti orientali. Più freddi della norma oltre la Cina, il Medio Oriente, l’Asia Centrale, gli Stati Uniti e l’Alaska occidentali.

Le precipitazioni sono risultate superiori alla norma in Gran Bretagna e nel Nord Europa, interessati da basse pressioni semi-permanenti, in Austrialia orientale, Indocina, Cina sud-orientale e parte del Sudamerica. Giappone, Europa meridionale, ovest Canada, centro-est degli Stati Uniti e gran parte d’Australia hanno avuto precipitazioni sotto la media.

Significativa l’estensione della copertura nevosa nel nord emisfero, a livelli record degli ultimi 30 anni, a causa delle estesissime nevicate che hanno colpito l’Asia, in alcune zone per la prima volta da che mente umana ricordi. Da notare che dal 2000 in ben 6 occasioni su 9 la copertura nevosa del nord emisfero è stata superiore alla media. Al contrario i ghiacci marini del nord emisfero sono rimasti sotto la norma seguendo un trend consolidato di calo del 3.2% per decennio dall’inizio delle rilevazioni datato 1979, e in concomitanza con una crescita delle temperature di 0.37°C per decennio nello stesso periodo nell’area artica. Molto superiore alla norma l’estensione dei ghiacci marini antartici, record per gli ultimi 30 anni. Nell’emisfero australe il trend dei ghiacci marini dal 1979 è in crescita dell’1.9% per decennio.

Infine vi è da segnalare un’anomalia negativa anche per quanto riguarda le temperature della bassa e media troposfera.

Fin qui abbiamo riportato le analisi effettuate dal NCDC ma anche gli altri centri climatici mondiali hanno evidenziato situazioni similari. Il database climatico denominato HADCRUT prodotto in sinergia tra il Met-Office britannico e il Climate Research Unit individua per gennaio 2008 un’anomalia praticamente nulla, pari a +0.04°C, mentre il NASA/GISS di +0.12°C che lo classifica come il gennaio più freddo dal 1989. In tutti i casi, qualsiasi fonte dati si analizzi, le anomalie rispetto all’inizio del 2007 sono drasticamente calate e questo ci pare il dato più importante.

In un prossimo articolo analizzeremo gli eventi meteo-climatici estremi di questo inizio d’anno.

Fonte d’informazione principale: www.ncdc.noaa.gov

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