Gli scienziati della Carnegie Institution’s Department of Global Ecology hanno scoperto che la canna da zucchero ha un doppio vantaggio. Oltre alla riduzione della CO2, l’espansione in zone precedentemente occupate da altre colture hanno l’effetto di raffreddare il clima locale. Ciò è possibile tramite la riflessione della luce solare nello spazio e così facendo si abbassa la temperatura dell’aria circostante.
Lo studio è apparso nel secondo numero di Nature Climate Change, pubblicato on-line il 17 aprile.
Il team di ricerca, guidato da Loarie Scott, è il primo a quantificare gli effetti diretti sul clima dell’espansione della canna da zucchero nelle aree del Cerrado – nel Brasile centrale – precedentemente utilizzate con altre colture o col pascolo.
I ricercatori hanno utilizzato i dati di centinaia di immagini satellitari su oltre 733 mila miglia quadrate – una superficie più grande dello stato dell’Alaska. Hanno misurato la temperatura, la riflettività (chiamata albedo) e l’evapotraspirazione – la perdita d’acqua dal suolo e dalle piante.
Come Loarie ha spiegato: “Abbiamo scoperto che il passaggio dalla vegetazione naturale alle colture agricole o al pascolo determina un riscaldamento del clima locale. La canna da zucchero, invece, riflette una maggiore quantità di luce ed emana più acqua – in modo molto simile alla vegetazione naturale. Usandola per l’alimentazione dei veicoli si riducono le emissioni di carbonio, mentre la coltivazione abbassa la temperatura dell’aria a livello locale”.
Gli scienziati hanno scoperto che la conversione da vegetazione naturale a colture agricole/ pascolo riscaldava il Cerrado, mediamente, di 1,55 °C. La successiva conversione alla canna da zucchero ha prodotto, invece, un raffreddamento di 0,93 °C. I ricercatori sottolineano che gli effetti benefici sono condizionati dal fatto che la canna da zucchero viene coltivata in zone precedentemente occupate da colture o pascoli, e non nelle aree convertite direttamente da vegetazione naturale.
Finora la maggior parte delle ricerche consideravano gli impatti sul clima provenienti esclusivamente dalle emissioni di gas serra. Ma secondo il coautore della ricerca Greg Asner, “E’ sempre più evidente che gli effetti del clima indotti dalle decisioni sull’uso locale del territorio costituiscono un impatto significativo che dovrà essere considerato elemento fondamentale del cambiamento climatico causato dall’uomo”.